Nella chiesa di Santa Marta al Collegio Romano tutti segreti del restauro degli affreschi
ROMA – È stato inaugurato oggi, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini e del Direttore ISCR Gisella Capponi, il laboratorio di Restauro Aperto dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro presso la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano.
Gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache sono stati allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico.
“Con l’apertura di questo nuovo laboratorio dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, visitatori, studenti di tutte le scuole e turisti, avranno l’opportunità di conoscere e apprezzare una delle più importanti eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo. I restauratori dell’ISCR interagiranno e informeranno i visitatori in tempo reale sulle varie fasi del restauro di questi splendidi affreschi. Mi auguro che Restauro Aperto diventi un luogo simbolico e attrattivo del nostro paese, di cui dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi”. Così il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, nel corso dell’inaugurazione.
La prima tematica su cui lavoreranno i tecnici dell’ISCR nella nuova sede espositiva sarà il restauro degli affreschi proponendo tre esempi molto diversi tra loro per provenienza, tecnica e condizioni conservative: un affresco staccato, un affresco in situ, frammenti di affreschi e stucchi dipinti. Tutti e tre di grande importanza storico artistica:
- Sulla parete di fondo della Chiesa è possibile seguire il lavoro dei restauratori sui dipinti murali tardo cinquecenteschi appartenenti all’apparato decorativo originale dell’ex Coro delle monache. L’intervento dei restauratori si concentrerà in particolare sul trattamento delle lacune, per consentire una migliore leggibilità dell’opera in relazione alla sua storia conservativa e ridurre il disturbo visivo causato dall’interruzione della stesura pittorica originale. La parete della sala è decorata da tre lunette con scene della vita di Maria: l’Annunciazione, la Madonna del Latte e la Visitazione, realizzati probabilmente dopo l’acquisizione del convento da parte delle Agostiniane nel 1561, l’ambiente era usato, infatti, come coro dell’attigua chiesa consacrata nel 1570. La Madonna del Latte è l’unica parte non coerente con il resto del ciclo, è infatti un affresco staccato, databile intorno alla metà del XIV secolo. L’affresco presenta vaste porzioni lacunose trattate in “tinta” in un precedente restauro, su di esso interverranno i restauratori, che in questo modo spiegheranno ai visitatori la tematica del trattamento delle lacune su di un affresco.
Dal complesso della cosiddetta Villa delle Terme degli stucchi dipinti presso Tor Vergata (I secolo d.C.) provengono i circa 7.000 frammenti di affreschi e stucchi che, dopo le operazioni di pulitura e consolidamento, verranno ricomposti mediante la ricerca degli attacchi fra le parti e il riconoscimento dei vari insiemi decorativi. L’obiettivo finale è quello di rimontare su pannelli artificiali i nuclei maggiori della decorazione pittorica oltre a definire lo schema generale decorativo dell’ambiente. I frammenti, di dimensione variabile (da un minimo di 2 cm. ad un massimo di 30 cm circa), sono raccolti in 73 cassette. Questo laboratorio sarà visibile anche salendo su di una rampa che permetterà contemporaneamente di vedere lo spazio di lavoro dall’alto, e di osservare un altro gruppo di professionisti impegnato ad intervenire sugli affreschi ubicati nella parete di fondo della sala.
Dal Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, proviene l’affresco staccato di Domenico Zampieri detto Domenichino raffigurante Narciso, parte della decorazione del cosiddetto Casino della morte, eseguito dal pittore tra il 1603 e il 1604 e ora conservato presso il Salone delle Firme, che insieme agli altri due – Venere e Adone e Giacinto e Apollo – furono realizzati per il cardinale Odoardo Farnese. Obiettivo dell’intervento è quello di effettuare un’operazione di conservazione e nello stesso tempo di valorizzazione di un’importante opera di Domenichino, oggi compromessa nella corretta lettura. Il dipinto murale staccato con Narciso è stato preso in carico dall’ISCR nell’ambito dell’attività didattica SAF. 2016-2017, in accordo con la Soprintendenza e con l’Ambasciata di Francia per essere restaurato prima di essere riportato nel palazzo Retrostante.
Con l’occasione è tornata nella chiesa di Santa Marta La predica del Battista di Francesco Cozza (1606-1682), conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, l’unica appartenente allo Stato fra le tre tele superstiti dell’apparato originario, firmata e datata 1675.
Un video tratto dal Capitolato di restauro dei dipinti murali, prodotto dall’ISCR con la società Spazio Visivo, illustra al pubblico le operazioni di restauro sui dipinti murali.
L’attuale allestimento della Chiesa di Santa Marta e di Restauro aperto non sarebbe stato possibile senza l’adesione al progetto dell’Ambasciata di Francia in Italia, che ha acconsentito al trasferimento di un’opera di sua proprietà, il Narciso di Domenico, affidata all’ISCR per essere sottoposta a restauro, delle Monache Agostiniane del Monastero dei Santi Quattro Coronati, che hanno permesso le riprese fotografiche in alta definizione delle due opere, già sulle pareti di due cappelle di Santa Marta e ora nel loro Monastero di clausura, e infine della Direzione di Barberini Corsini Gallerie Nazionali che ha concesso il ritorno della tela di Francesco Cozza nella sua collocazione originaria.
La Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro ha sempre rappresentato un percorso d’eccellenza per chi vuole svolgere la professione di restauratore, riconosciuta dal 2011 con una Laurea Magistrale abilitante. L’insegnamento del restauro era stato fissato fin dalla fondazione dell’Istituto come uno degli scopi da perseguire. Creare una nuova figura professionale di “restauratore scientifico”, svincolata dalla tradizionale formazione di bottega, era uno dei principali obiettivi che Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi avevano posto all’interno del progetto del costituendo Istituto Centrale del Restauro.
La Scuola dell’ISCR opera oggi su due sedi: quella esistente a Roma sin dal 1942 e la nuova sede di Matera, attiva dal 2015, promossa dal MiBACT e dagli enti locali della Basilicata.
Informazioni Visite
La chiesa di Santa Marta – Restauro Aperto dell’ISCR avrà il seguente orario di lavoro: 9.00-17.00
Le visite del pubblico e delle scuole saranno gratuite e si svolgeranno con prenotazione dal martedì al venerdì (eccetto festivi infrasettimanali) dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 16.00 a partire dal 25 ottobre 2017. La durata della visita sarà di 1 ora per gruppi di massimo 25 persone.
La prima domenica di ogni mese la chiesa di Santa Marta sarà aperta al pubblico con prenotazione dalle 10.00 alle 16.00.
Il servizio di prenotazione online è accessibile dal sito www.iscr.beniculturali.it o direttamente su Eventbrite:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-restauro-aperto-gli-affreschi-39108819532.
La prenotazione alla visita deve essere effettuata almeno un giorno prima.
Accesso facilitato su richiesta.