In Grecia un terzo dei minori rifugiati non riceve assistenza


La denuncia dell’UNICEF: “Attualmente sono circa 1.800 i bambini non accompagnati in attesa di una sistemazione”

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Sono almeno 21mila i bambini rifugiati e migranti in Grecia

ATENE – In Grecia, altro Paese europeo assieme all’Italia alle prese con la gestione dei flussi migratori, secondo l’UNICEF solo un terzo dei circa 3.000 bambini rifugiati e migranti non accompagnati sta ricevendo assistenza e un rifugio appropriato.

L’organizzazione incoraggia ad avviare riforme legali e politiche fondamentali per aiutare a tenere al sicuro i minori vulnerabili. Il recente aumento di arrivi di rifugiati e migranti ha portato a condizioni di sempre maggiore affollamento e deterioramento nei campi delle isole. Quest’anno a settembre sono stati oltre 5.700 gli arrivi in Grecia, rispetto a circa 3.080 a settembre 2016.

Il numero di minori non accompagnati in Grecia è aumentato durante l’estate, da 2.300 alla fine di giugno a 2.850 alla fine di settembre. Si stimano attualmente circa 19.000 bambini rifugiati e migranti in Grecia, i bambini non accompagnati costituiscono circa il 15% del numero totale di bambini arrivati.

“Sulle isole, alcune strutture d’accoglienza per bambini non accompagnati stanno attualmente ospitando il doppio dei minori rispetto a quelli previsti per la struttura, compromettendo la loro sicurezza e il loro benessere” afferma l’UNICEF.

“Si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità durante la notte, visto che le giuste misure di tutela non vengono applicate. I lunghi ritardi (fino a cinque mesi) per il trasferimento dei bambini dalle isole alla terraferma stanno aggravando il loro stress mentale e psicologico” spiega ancora l’organizzazione.

Attualmente ci sono circa 1.800 minori non accompagnati in attesa di un rifugio, che stanno vivendo in luoghi aperti, centri di accoglienza o bloccati sulle isole in altro modo, o che vivono in quelli che sono di fatto centri di detenzione. Alcuni stanno perfino vivendo per strada, e l’inverno in arrivo sta aggravando i rischi.

“I minori bloccati senza famiglie dovrebbero avere un rifugio, assistenza e protezione adeguati, ed esistono delle soluzioni per realizzare questi obiettivi”, ha dichiarato Laurent Chapuis, Coordinatore per la risposta dell’UNICEF ai rifugiati e ai migranti in Grecia.

“I bambini non accompagnati bloccati sulle isole dovrebbero essere trasferiti in rifugi sulla terraferma senza ritardi; i rifugi che rispettano gli standard già esistenti dovrebbero ricevere i finanziamenti disponibili e sarebbe necessario un maggior numero di affidi familiari e di sistemazioni supervisionate. Tutto ciò può essere fatto.”

L’UNICEF invita anche ad avviare “riforme politiche e legali urgenti, per rafforzare l’assistenza basata sulle comunità, in seguito ad anni di difficoltà economiche in Grecia. Per questi minori, che hanno la famiglia in altre parti d’Europa, incoraggiamo gli altri Paesi europei ad aumentare i ricongiungimenti familiari”.

“Le autorità greche e i loro partner in prima linea nella crisi dei rifugiati e migranti dal 2015, hanno fatto degli sforzi enormi per rispondere alle necessità dei bambini e delle famiglie”, ha dichiarato Chapuis, aggiungendo che le condizioni nei centri di accoglienza sulla terraferma sono migliorate e i trasferimenti dalle isole hanno recentemente subìto un’accelerazione.