L’istituto rivuole indietro somme di denaro erogate per errore: “La legge lo vieta”
ROMA – Il Codacons ha avviato una formale class action nei confronti dell’Inps, depositando presso il Tribunale di Roma una azione inibitoria volta a bloccare i comportamenti illeciti dell’istituto e salvaguardare i diritti di migliaia di pensionati.
Al centro della vicenda, numerose lettere recapitate in questi giorni dall’Inps ai pensionati italiani, contenenti la richiesta di rimborso di somme, anche ingenti, che l’istituto di previdenza ritiene di aver indebitamente erogato.
Une richiesta che, tuttavia, appare del tutto illegittima, perché espressamente vietata dalle leggi italiane. L’art. 52 della Legge n. 88 del 1989, infatti, stabilisce che “Nel caso in cui, in conseguenza del provvedimento modificato, siano state riscosse rate di pensione risultanti non dovute, non si fa luogo a recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato. Il mancato recupero delle somme predette può essere addebitato al funzionario responsabile soltanto in caso di dolo o colpa grave”.
“Per il nostro ordinamento, quindi, non è possibile in alcun modo recuperare dalle rate della pensione, somme corrisposte in maniera non dovuta – spiega il Codacons -. Risulta chiaro che tale scelta da parte del Legislatore sia atta a tutelare il singolo cittadino nonché consumatore, non permettendo che gli venga sottratto un bene fondamentale, come è per l’appunto quello derivante dalla pensione, che consente di soddisfare i bisogni primari dell’individuo”.
Concetto ribadito dalla recentissima sentenza della Corte di Cassazione n. 482 dell’11 gennaio 2017, secondo cui “le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di ‘errore di qualsiasi natura’ commesso in sede di attribuzione o di erogazione della pensione, ma non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita prestazione sia dovuta a dolo dell’interessato”.
“Su tali basi abbiamo chiesto al Tribunale di Roma non solo di inibire il comportamento lesivo dell’INPS, ma anche di obbligare l’Istituto alla restituzione delle somme già corrisposte dai singoli pensionati ed illegittimamente riscosse dall’INPS grazie alle comunicazioni fuorilegge inviate nell’ultimo periodo – spiega Marco Maria Donzelli del Codacons –. E se la nostra class action sarà accolta, l’istituto dovrà rimborsare milioni di euro ai pensionati ingiustamente danneggiati”.