Piemonte nella morsa degli incendi: trovati alcuni inneschi


Situazione critica in Val di Susa e in diversi comuni del Cuneese

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Vigili del Fuoco al lavoro senza sosta in diverse zone del Piemonte

TORINO – Continua l’emergenza incendi in Piemonte, dove da ormai due settimane bruciano le colline della Val di Susa e del Cuneese.

In campo, per fronteggiare i roghi, numerose squadre dei Vigili del Fuoco che lottano senza sosta contro gli incendi di vegetazione che da giorni stanno distruggendo ettari di boschi in diverse parti della regione.

Particolarmente critica la situazione in provincia di Torino ed in particolare in Val di Susa, dove, a Mompantero, sono state fatte evacuare alcune persone dalle proprie abitazioni minacciate dalle fiamme.

Incendi si registrano nelle ultime ore anche nei comuni di Cantalupa, Cumiana, Ribordone e Traversella. Sono 180 i vigili del fuoco che si alternano per fronteggiare i roghi, supportati da 8 direttori delle operazioni di soccorso (DOS) che gestiscono i lanci dei canadair e degli elicotteri e da oltre 170 volontari. Per il coordinamento delle attività di soccorso sono state attivate due unità di coordinamento locale (UCL) una a Mompantero e l’altra a Cumiana.
In provincia di Cuneo, le situazioni più difficili sono state registrate a Bellino, Casteldelfino, Cortemilia e Pietraporzio. Nei territori di questi comuni stanno operando oltre 40 vigili del fuoco coadiuvati da 2 DOS e da circa 60 volontari. Le squadre di terra sono supportate dai lanci dei canadair.

Oltre al vento e alla prolungata siccità, dietro alla serie impressionante di incendi ci sarebbe anche la mano dell’uomo. In Valle Sangone sono stati trovati alcuni inneschi incendiari, come sottolineato dai responsabili delle squadre al lavoro nell’area. Sulla vicenda indagheranno i Carabinieri forestali.

Intanto il governatore Chiamparino ha inviato al governo la richiesta ufficiale di dichiarazione di stato di emergenza e ha chiesto alle forze dell’ordine “un’attenzione anche nella fase di prevenzione, perché c’è il sospetto che questa situazione possa dare adito a gesti dolosi che possono aumentare il fronte di intervento”.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, con i livelli di polveri sottili alle stelle a Torino, Chiamparino ha dichiarato che “è evidente che, bruciando boschi su aree così vaste, gli effetti si sentono e provocano sensazioni sgradevoli e comprensibili preoccupazioni nella popolazione. Ma l’Arpa sta monitorando la situazione, e dal momento che brucia materiale vegetale non c’è propagazione di sostanze tossiche. Non sottovalutiamo gli effetti, ma il monitoraggio è attivo e costante”.