Devin Kelley dopo aver ucciso almeno 26 persone è stato trovato senza vita nel veicolo con cui si è dato alla fuga
SUTHERLAND SPRINGS – Un’altra strage sconvolge gli Stati Uniti a pochi giorni di distanza dall’attentato di New York e riaccende i riflettori sul possesso e la vendita di armi nel Paese. Almeno 26 persone sono morte e altre 20 sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta all’interno di una Chiesa battista a Sutherland Springs, nella contea di Wilson, in Texas. Le vittime hanno tra i 5 e i 72 anni secondo quanto riferito da Freeman Martin, direttore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas.
L’uomo che ha aperto il fuoco prima nel cortile e poi all’interno della Chiesa battista di Sutherland Springs si chiama Devin Kelley, 26 anni, e secondo i media internazionali è un ex militare.
È stato ritrovato senza vita all’interno di un veicolo, nel quale c’erano diverse armi. Secondo quanto riferito dalle autorità statunitensi nel 2014 era stato allontanato dalla US Air Force ed era finito di fronte alla corte marziale per le violenze sulla moglie e il figlio.
Kelley ha agito con un fucile d’assalto e dopo aver compiuto la strage è fuggito, inseguito da un cittadino che ha aperto il fuoco contro l’assalitore.
Al momento non è chiaro il movente per il quale il 26enne ha massacrato 26 persone, cosìcome dovrà essere fatta luce sulla morte del killer. La polizia sta cercando di capire se sia stato egli stesso a togliersi la vita o se sia stato colpito dall’uomo che l’ha inseguito.
Rispondendo a una domanda dei cronisti nel corso del suo viaggio in Asia, il presidente americano Donald Trump ha affermato che la strage di Sutherland Springs è stata opera di uno “squilibrato mentale”. Per il numero uno della Casa Bianca la strage nella Chiesa battista non avrebbe “nulla a che vedere con le armi. Questo è un Paese che ha molti problemi di salute mentale”.