Saranno attivati grazie ai 50 milioni di euro in più previsti con la manovra
ROMA – Aumento progressivo del Fondo previsto per l’attivazione e lo sviluppo degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) per il triennio 2018-2020, con una misura inserita nella Legge di Bilancio 2018 che stanzia per questo obiettivo 5 milioni in più nel 2018, 15 milioni in più nel 2019 e 30 nel 2020.
Una maggiore armonizzazione dell’offerta formativa tra lauree professionalizzanti e ITS per creare un sistema di formazione professionale, con due ambiti distinti ma dialoganti tra loro.
Sono le novità relative al Sistema degli Istituti Tecnici Superiori presentate dal Sottosegretario Gabriele Toccafondi al MIUR, in una conferenza alla quale hanno preso parte anche: Alessandro Mele, membro della Cabina di regia per il coordinamento del sistema di Istruzione Tecnica Superiore e delle lauree professionalizzanti, Vito Savino, Presidente ITS Agroalimentare Puglia, Giuseppe Cioffi, Presidente ITS Umbria, Massimiliano Guerrini, Presidente ITS Mita (Made in Italy Tuscany Academy) Firenze, e Angelo Candiani, Presidente ITS Mobilità Somma Lombardo (VA).
Complessivamente, la Legge di Bilancio 2018 prevede un aumento di 50 milioni di euro per gli ITS, spalmati sul triennio 2018-2020, per incrementare l’offerta formativa e il numero delle studentesse e degli studenti nei percorsi con particolare riguardo per quelli che offrono competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e legati all’industria 4.0. Alla formazione tecnica 4.0 è stata dedicata, negli anni scorsi, una sperimentazione finanziata con 800mila euro alla quale hanno aderito tutti e 93 gli ITS presenti sul territorio italiano.
Nel corso della conferenza, sono stati presentati anche i contenuti del documento predisposto dalla Cabina di Regia per il coordinamento del sistema di Istruzione Tecnica Superiore e delle lauree professionalizzanti.
Tra gli obiettivi da perseguire: l’incremento del numero di diplomate e diplomati negli ITS, il sostegno della formazione continua dei lavoratori, la promozione di percorsi di recupero degli abbandoni, il miglioramento del livello di formazione e del titolo di accesso alle professioni, l’accrescimento delle opportunità occupazionali. Nello specifico, alle università che organizzano corsi di laurea professionalizzanti, viene richiesto di predisporre percorsi di studio definiti a livello nazionale, di consentire alle studentesse e agli studenti una rapida qualificazione e abilitazione professionale e di creare partenariati con i collegi e gli ordini professionali.
Gli Istituti Tecnici Superiori dovranno, invece, costruire percorsi formativi co-progettati con le imprese, rispondendo al fabbisogno del mercato del lavoro e ai territori di riferimento, e percorsi di 3 anni progettati e realizzati con le Università. L’accresciuta collaborazione tra ITS e lauree professionalizzanti si tradurrà anche nella possibilità per gli Atenei di organizzare percorsi formativi avvalendosi delle risorse umane, dei laboratori e delle altre dotazioni degli ITS. Mentre per le studentesse e gli studenti degli ITS che sceglieranno di iscriversi a un corsi di laurea professionalizzante, per acquisire un livello di competenze superiore o una specializzazione, sarà possibile ottenere Crediti Formativi Universitari (CFU) aggiuntivi.
“Con piena soddisfazione possiamo presentare i risultati dell’impegno profuso per promuovere il sistema della formazione terziaria non universitaria che ha consentito al sistema degli Istituti Tecnici Superiori di incrementare l’offerta formativa e potenziare lo sviluppo di quegli strumenti di innovazione tecnologica legati anche al processo Industria 4.0 che caratterizzano gli ITS” ha dichiarato Toccafondi. “Uno dei frutti che il sistema degli ITS può dare al nostro Paese è quello di valorizzare e sperimentare le idee di eccellenza e originalità che le nostre studentesse e i nostri studenti hanno” ha aggiunto.