Forte terremoto tra Iraq e Iran: si aggrava il bilancio delle vittime


Oltre 396 morti e più di settemila feriti dopo il sisma di magnitudo 7.3

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Il ministro della salute curdo ha dichiarato alla Reuters che la situazione è estremamente critica (foto Twitter)

BAGHDAD – Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime del forte terremoto di magnitudo 7.3 che ha colpito Iraq e Iran. Il sisma, con epicentro al confine tra i due Paesi, ha ucciso almeno 396 persone mentre i feriti sono più di 7mila secondo la BBC online.

Come riferisce l’agenzia di stato iraniana IRNA nel Paese sono oltre 6mila le persone rimaste ferite: molti ospedali però sono crollati e i medici hanno enormi difficoltà per gli interventi di primo soccorso.

La provincia più colpita dal terremoto è quella di Kermanshah, dove sono stati annunciati tre giorni di lutto. Più di 140 morti si contano invece nella contea di Sarpol-e Zahab, una città di 85mila abitanti, sempre nella provincia di Kermanshah, a circa 15 km dal confine con l’Iraq.

Nelle altre città più vicine all’epicentro del sisma tra cui Darbandikhan, Eslamabad-e-Garbh e Sulamaniya, decine di soccorritori scavano a mani nude tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Una donna e il figlio, secondo la Tv di stato irachena, sono stati estratti ancora in vita.

Anche nelle aree rurali più vicine all’epicentro sono partite le ricerche dei dispersi e il timore dei soccorritori è che il bilancio già tragico delle vittime possa salire ancora. Secondo le agenzie umanitarie presenti in Iraq sarebbero almeno 70mila le persone che necessitano di aiuti immediati e che dopo la scossa di terremoto hanno perso tutto.

Il forte sisma è stato avvertito dalla popolazione anche nella capitale irachena Baghdad, dove migliaia di persone si sono riversate nelle strade.