Lo prevede un emendamento al nuovo testo unificato sul contrasto al gioco patologico
ROMA – È cominciato oggi, in Commissione Affari sociali alla Camera, l’esame degli emendamenti – una sessantina – presentati dai deputati di tutti gli schieramenti al nuovo testo unificato sul contrasto al gioco patologico, di cui è relatrice Paola Binetti (UDC). “Speriamo di concludere l’esame già la prossima settimana, poi il testo emendato dovrà essere inviato alle Commissioni – compresa la Bilancio – per il parere. L’obiettivo è arrivare alla calendarizzazione in Aula prima possibile”, ha spiegato la relatrice prima della riunione.
Il testo prevede il divieto di pubblicità del gioco, l’obbligo di utilizzo della tessera sanitaria per slot e VLT e per l’online, campagne di informazione e prevenzione del gioco patologico nelle scuole, l’istituzione del logo “No Slot” e modifiche ai tagliandi delle lotterie istantanee (che dovranno indicare le avvertenze relative ai rischi connessi al gioco).
Alcune proposte di modifica che Agipronews ha potuto visionare riguardano l’introduzione di un codice etico per gli esercenti e i concessionari, corsi di formazione obbligatori, un distanziometro di 300 metri per le sale da gioco dai luoghi sensibili, l’utilizzo della tessera sanitaria per prevedere periodi di autoesclusione dal gioco, la figura dell’amministratore di sostegno per il giocatore patologico e l’incremento di 150 milioni di euro per il fondo per il GAP.
OBBLIGHI DEGLI ESERCENTI
Un emendamento di Paolo Beni (PD) propone l’obbligo, per esercenti e concessionari, di dotarsi di “un codice etico di condotta contenente le linee guida e le buone prassi alle quali devono attenersi, allo scopo di contenere eventuali comportamenti di gioco a rischio, di individuare i giocatori che manifestino modalità di gioco problematiche e di intervenire fornendo loro una prima assistenza di carattere informativo e lavorativo”.
CORSI DI FORMAZIONE
Il deputato Beni inoltre suggerisce che “l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli organizzi, con cadenza biennale e su base regionale, corsi di formazione obbligatori, riservati agli esercenti, sul tema del gioco a rischio, problematico o patologico, e sulla prevenzione del GAP”, senza “nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
DISTANZIOMETRO
Alcuni emendamenti chiedono l’introduzione di un distanziometro per le slot. Quello a prima firma del deputato Matteo Mantero (M5S) prevede che non potranno essere collocate a meno di 100 metri dai bancomat, a meno di 200 metri dai luoghi sensibili nei Comuni con meno di 5.000 abitanti e a meno di 300 metri dai Comuni più grandi. I sindaci, poi, avranno la possibilità di introdurre delle limitazioni orarie per cui “il funzionamento degli apparecchi non potrà superare le 8 ore”.
TESSERA SANITARIA
Alcune proposte di modifica riguardano lo strumento della tessera sanitaria “idonea a registrare i dati relativi al numero delle giocate e alle somme utilizzate” e che possa “inserire anche un limite mensile di utilizzo per un importo non superiore a un quinto dei redditi mensili del titolare”, si legge nella proposta di Massimo Enrico Baroni (M5S). Il compagno di partito Colonnese chiede che la tessera registri “le giocate per permettere ai giocatori il monitoraggio delle somme perse e del tempo trascorso” e imposti “il limite massimo di giocata giornaliera o mensile e periodi di autoesclusione dal gioco”. Beni (PD) infine chiede che, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, su tutte le slot e VLT siano “installati appositi meccanismi che ne blocchino il funzionamento in caso di mancato inserimento della tessera sanitaria”. Inoltre propone una successiva evoluzione, da adottarsi entro un anno, con una “carta elettronica personalizzata”, capace di “rilevare la presenza di comportamenti riconducibili al gioco compulsivo e al gioco problematico” e di “informare di tale rischio il giocatore, attraverso l’invio di un segnale di allerta ben visibile sul terminale di gioco”.
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
Beni (PD) propone l’introduzione della figura dell’amministratore di sostegno, che affianchi “la persona affetta da gioco patologico che si trovi nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi”.
150 MILIONI IN PIÙ PER IL FONDO
Infine, Mantero (M5S) chiede di incrementare di 150 milioni di euro, a partire dal 2018, il fondo per il gioco patologico previsto dalla legge di stabilità 2016. Per la copertura finanziaria, propone di “aumentare dello 0,2% l’aliquota del prelievo applicato sulla raccolta derivante dal gioco”.