La sorella del giudice: “I mafiosi, i piccoli delinquenti di quartiere, potranno abbatterlo cento volte, ma noi lo rimetteremo duecento volte”
PALERMO – Il busto in marmo del giudice Giovanni Falcone, danneggiato lo scorso 10 Luglio da vandali, è stato rimesso al suo posto, nell’atrio dell’istituto a lui dedicato, nel quartiere San Filippo Neri di Palermo.
Il busto del magistrato morto nella strage di Capaci assieme alla moglie e agli agenti della scorta era stato danneggiato gravemente: alla statua era stata staccata la testa e parte del busto era stata utilizzata come ariete contro il muro della scuola palermitana Falcone-Borsellino, nel quartiere dello Zen.
L’opera è stata restaurata da quattro neolaureati del corso in Conservazione e restauro dei beni culturali dell’università palermitana, su iniziativa dell’Associazione nazionale dei funzionari di polizia, in collaborazione con il comune e la questura di Palermo.
Alla cerimonia di restituzione del busto alla città, hanno partecipato il prefetto Antonella De Miro, il questore Renato Cortese, il sindaco Leoluca Orlando e le altre autorità cittadine.
Era presente anche la sorella del giudice, Maria Falcone, che ha detto: “I mafiosi, i piccoli delinquenti di quartiere, potranno abbatterlo cento volte, ma noi lo rimetteremo duecento volte”.
I giovani restauratori hanno lavorato senza sosta in questi mesi, protetti all’interno di un commissariato di polizia, e ad ognuno di loro è stata consegnata una targa per ringraziarli dell’ottimo lavoro che hanno svolto.