Site icon Corriere Nazionale

In Italia 50mila persone scomparse: fenomeno in crescita

Indagine CGIA: nell’Unione Europea a 28 solo in Grecia, in Romania e in Bulgaria la quota di minori a rischio povertà è superiore al dato dell'Italia

In Italia il 33% dei minori è a rischio povertà

Parte un’iniziativa congiunta del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale e l’Associazione Penelope

Dal 1974, anno in cui è iniziata la raccolta dei dati sulle persone scomparse fenomeno in costante crescita

ROMA – Sono quasi 50 mila in Italia le persone scomparse al 30 giugno 2017, numero impressionante ed in crescita costante dal 2012, quando erano poco meno della metà.

Nel totale sono compresi stranieri ed italiani, minori ed adulti, persone malate e persone disperate (in aumento le scomparse che poi si rivelano suicidi per ragioni economiche). Dentro c’è anche il dato terribile che talvolta sfocia nel femminicidio.

C’è un numero enorme di bambini scomparsi che poi alimenta prostituzione giovanile, commercio di organi, riduzione in schiavitù. Molte meno sono le persone allontanatasi volontariamente alla ricerca di paradisi fiscali e di una seconda vita con rottura dei precedenti legami.

Purtroppo invece c’è molto lavoro delle organizzazioni internazionali criminali e schiaviste dedite alla tratta degli esseri umani.

PRIMI INTERVENTI

All’inizio la cosa sembrava interessare solo i familiari toccati dal dramma e pionieristiche trasmissioni televisive, poi si è passati alla risposta istituzionale del Commissariato straordinario per le persone scomparse, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da dieci anni guidato dal prefetto Vittorio Piscitelli.

Ancora “artigianale”, in molti casi però la risposta delle forze di polizia che solo da poco sono consce della dimensione e rilevanza del problema e solo da poco si stanno attrezzando per gestirlo adeguatamente: una necessità che finalmente trova la sua risposta affinché si arrivi al ritrovamento, affinché si arrivi alla identificazione di poveri resti che qua e là si ritrovano ogni tanto.

PERCHE’ LA POLIZIA LOCALE

La Polizia Locale, che è in prima linea per tante cose, lo è anche in questo. Diffusione territoriale, presenza in quasi tutti gli 8100 comuni italiani (la più diffusa in assoluto tra le forze di polizia), dialogo con le persone,naturalezza ad essere polizia di prossimità e di comunità.

Questi i punti di forza che investono la Polizia Locale della “mission”. È inoltre direttamente chiamata in causa proprio all’articolo 1 della legge N° 203/2012 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/11/28/012G0225/sg) nella quale per la prima volta si indica con chiarezza il diretto coinvolgimento sin dalla fase di denuncia della scomparsa della persona.

INIZIATIVA SULPL-PENELOPE

Adesso c’è un punto di forza in più, col forte impegno della associazione Penelope in prima linea sulla questione da tempo e del Sulpl, il principale sindacato della polizia locale, che da sempre si muove non solo in materia sindacale, ma anche per l’ambito sociale e di rivalutazione professionale dei poliziotti locali italiani.

Infatti dalla collaborazione nazionale tra Penelope e Sulpl nasce una iniziativa specifica e forte. Da mesi le due associazioni curano assieme una formazione accurata di poliziotti locali sul tema ed adesso tale competenza aggiuntiva è pronta per dispiegarsi sul territorio. Per professionalizzare la ricerca. Per ridare gli scomparsi ai loro familiari o almeno per consentire una dignitosa sepoltura. Una iniziativa che mira a creare una rete di esperienze, di informazioni, di intelligence che sappia affrontare il problema terribile e crescente.

Ancora una volta la polizia locale ed i poliziotti locali di tutta Italia sono pronti per una sfida che ha raggiunto numeri altissimi e colpisce drammaticamente migliaia di persone e di loro

cari. L’iniziativa del Sulpl e di Penelope colma un vuoto nella risposta pubblica e nella risposta delle forze di polizia. Si spera che riesca a passare anche dal ritrovamento alla prevenzione del fenomeno delle persone scomparse.

Exit mobile version