Sono due delle misure che il Ministero della Salute suggerisce nelle Linee guida per la prevenzione della ludopatia
ROMA – Aumentare il prelievo fiscale e stabilire per legge un tetto di vincite massimo, in modo da fissare il margine dei gestori. Sono i suggerimenti contenuti nelle linee guida del Ministero della salute sulle azioni di prevenzione e cura del gioco patologico. Nel documento che Agipronews ha potuto visionare, uno dei punti chiave è la prevenzione attraverso “la regolazione della distribuzione delle vincite/perdite”.
L’attuale prelievo sulle vlt (6%), ad esempio, consente ai concessionari di arrivare a payout altissimi. Inoltre, “in tutte le attività di gioco online il prelievo fiscale è solo il 20% del margine del gioco”, con una percentuale di vincite che in questo caso può arrivare al 98%. Una politica aggressiva che porta il giocatore a vincere spesso piccole somme, ma contemporaneamente anche a giocare più a lungo.
“Una tecnica di prevenzione efficace – si legge ancora – potrebbe essere quella di aumentare il prelievo fiscale (delle vlt, ndr) a una percentuale del 10-12%. Sicuramente questa misura si può dimostrare efficace” a ridurre il rischio di creare nuovi giocatori problematici. Secondo il Ministero, “la riduzione dell’attività non avrebbe impatto sulle entrate fiscali”; per quanto riguarda la riduzione dei ricavi della filiera, le linee guida suggeriscono di introdurre “una percentuale di vincite massime fissata dallo Stato. Cioè il margine ai gestori sarebbe fissato dallo Stato e in questo modo le vincite si potrebbero ridurre ulteriormente”. Il taglio sarebbe dunque graduale e consentirebbe “un assestamento di tutto il processo senza spostare sui siti online illegali molti giocatori”.
Testo unico e reato di evasione fiscale nei giochi
Un’altra delle raccomandazioni contenute nelle “Linee d’azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”, che saranno discusse oggi nella Conferenza Stato-regioni riguarda l’introduzione di un Testo unico in materia di gioco pubblico per semplificare l’impianto normativo che regola il settore e inasprire l’impianto sanzionatorio “sia penale che amministrativo”.
Tra le misure caldeggiate vi è anche quella la creazione di una autonoma “fattispecie di reato di evasione delle imposte sui giochi in tema di prelievo erariale unico e imposta unica sulle scommesse”, che integri quelle previste dal Decreto Legislativo di marzo del 2000. In altre parole si vorrebbero introdurre sanzioni ad hoc (con tanto di sequestro preventivo dei beni) per chi ha una concessione statale sui giochi ed evade le tasse. Al capitolo raccolta abusiva di scommesse il Ministero della Salute suggerisce invece di estendere anche a questa tipologia di illecito “la responsabilità amministrativa della persona giuridica” e la confisca (“affidamento in giudiziale custodia alle Forze di Polizia con facoltà d’uso” si legge nel testo) delle attrezzature utilizzate per le attività di raccolta: quindi personal computer, stampanti e altre strumentazioni.
Terapia di gruppo e strutture specializzate per curare i malati
Colloqui motivazionali, psicoterapia cognitivo-comportamentale, terapia di gruppo, tutoraggio economico e trattamenti integrati a carattere multidisciplinare. Così il Ministero della Salute indirizza gli operatori della sanità pubblica nella cura delle persone affette da disturbo da gioco patologico. Nella parte delle Linee guida che si occupa del “Percorso diagnostico terapeutico e assistenziale” viene anche suggerito di affiancare “trattamenti residenziali o semiresidenziali” al percorso di recupero ambulatoriale.
In altre parole il giocatore patologico sarebbe ospitato da una struttura di accoglienza dove la separazione temporanea “dal proprio ambiente”, un contesto “con ridotti stimoli e richiami al gioco” e il “confronto e la riflessione” a contatto con altre persone affette dallo stesso disturbo, faciliterebbero il “cambiamento della sua struttura di pensiero” stimolando il “processo di cambiamento”. Infine, il servizio pubblico dovrebbe incaricarsi di effettuare periodiche azioni di monitoraggio e verifica dei percorsi di cura e dei loro risultati.
Nelle sale interventi soft sul giocatore
Raccogliere e integrare dati sulle attività del giocatore, analizzarle attraverso modelli adeguati e instaurare con il giocatore un rapporto per “aumentarne consapevolezza e percezione del rischio”. Sono gli ulteriori suggerimenti contenuti nelle linee guida del Ministero della salute sulle azioni di prevenzione e cura del gioco patologico. Nel documento che Agipronews ha potuto visionare viene posto particolare rilievo ai modelli di intervento per le sale.
“L’approccio non deve essere di tipo allarmistico/inibitorio”, raccomanda il Ministero, che invece propone interventi che stimolino la consapevolezza del giocatore, come la somministrazione di messaggi che però non infastidiscano la dinamica del gioco. Uno spostamento dell’attenzione che dovrebbe compiersi “nella maniera meno intrusiva possibile”, in modo da gestire con efficacia interventi nel “contesto dell’ambiente di gioco”.
Le linee guida prevedono anche la possibilità di interagire con i giocatori anche tramite social network, in modo da “potenziare l’efficacia del sistema di prevenzione attraverso l’utilizzo delle appropriate leve psicosociali”. Infine, un ruolo importante spetta anche alle azioni di formazione, sia con la riqualificazione degli addetti agli sportelli di informazione, sia con la formazione stessa del personale che opera nelle sale da gioco.