La denuncia dell’UNICEF: “Devono essere immediatamente evacuati dall’area sotto assedio per ricevere cure mediche”
DAMASCO – Nel Ghouta orientale, una delle aree ancora assediate in Siria, vivono circa 400.000 persone che sono state quasi completamente tagliate fuori dall’assistenza umanitaria dal 2013.
Secondo quanto riferisce l’UNICEF, le continue violenze nell’area a circa 10 chilometri dalla capitale siriana, Damasco, avrebbero portato nei mesi passati alla chiusura della maggior parte delle scuole della zona e lasciato intrappolati moltissimi bambini che avrebbero bisogno di essere evacuati per ragioni mediche.
In particolare 137 bambini di età compresa fra i 7 mesi e i 17 anni, hanno bisogno di essere evacuati immediatamente per ragioni mediche, per condizioni che vanno dall’insufficienza renale alla malnutrizione grave e ferite causate dal conflitto.
Come riporta l’organizzazione, cinque piccoli sono morti perché non potevano avere accesso alle cure mediche di cui avrebbero avuto bisogno.
“Mentre le violenze continuano a intensificarsi nel Ghouta orientale, migliaia di bambini stanno soffrendo in silenzio”, ha dichiarato Fran Equiza, rappresentante dell’UNICEF in Siria. “La situazione sta peggiorando giorno dopo giorno. Il sistema sanitario sta collassando e le scuole sono ormai chiuse da circa un mese. I bambini malati hanno disperatamente bisogno di essere evacuati per ragioni mediche, e a diverse migliaia, è negata la possibilità di vivere un’infanzia normale e in condizioni di pace” aggiunge.
All’arrivo dell’ultimo convoglio umanitario inter-agenzia delle Nazioni Unite a Nashabieh, una città del Ghouta orientale, il 29 novembre, gli operatori sanitari dell’UNICEF hanno detto di aver visto una delle peggiori situazioni sanitarie e nutrizionali dall’inizio del conflitto in Siria, e hanno raccontato che un bambino gravemente malnutrito di due anni aveva un braccio sottile quanto un mignolo.
Circa il 12% dei bambini con meno di 5 anni nel Ghouta orientale soffre di malnutrizione acuta, il tasso più alto mai registrato dall’inizio del conflitto in Siria. “I bambini stanno ancora vivendo circondati da così tanto orrore”, ha dichiarato Equiza. “È arrivato il momento per tutte le parti di fare la cosa giusta e porre fine alle violenze”.
La violenza sta aumentando a Damasco e nel Ghouta orientale, con una crescita significativa nelle ultime sei settimane del numero di missili e mortai che stanno cadendo sulla capitale siriana.
Attualmente, circa un bambino su tre in età scolastica in Siria, circa 1,75 milioni di bambini, non sta frequentando la scuola nel Paese e un terzo degli istituti sono danneggiati o distrutti.
L’UNICEF invita nuovamente a far sì che l’accesso umanitario a tutti i bambini in Siria sia senza ostacoli, senza condizioni e prolungato, e sollecita tutte le parti in conflitto e coloro che esercitano influenza sulle stesse a proteggere i bambini sempre e a permettere l’evacuazione dei malati e dei feriti.