Al Rendano un borghese piccolo piccolo con Massimo Dapporto. Lo spettacolo è ispirato al celebre romanzo di Vincenzo Cerami
Sabato 16 dicembre, ore 20.30, torna la “Rassegna L’Altro Teatro 2017/2018” con il secondo spettacolo in abbonamento “Un borghese piccolo piccolo” con Massimo Dapporto.
Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza.
Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.
Dunque, sabato 16 dicembre, sarà la volta di una piéce ispirata al celebre romanzo di Vincenzo Cerami (sceneggiattore del Premio Oscar La Vita è bella di Benigni). Dopo aver conquistato il grande schermo nel 1977 grazie al film di Mario Monicelli con Alberto Sordi, il libro di Cerami si fa pièce e approda a teatro con le musiche originali di Nicola Piovani e l’adattamento e la regia di Fabrizio Coniglio.
In scena con Dapporto anche Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano e Federico Rubino. Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità. La peculiarità è la tinta grottesca con cui Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni Vivaldi. Il borghese piccolo piccolo è un uomo di provincia che lavora al Ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio lì dove Giovanni lavora da oltre trent’anni.
Ma come ottenere una raccomandazione? Ecco allora l’inizio della disperata ricerca di una “scorciatoia”, per garantire un futuro a chi si vuole bene. Un’indagine sulle aspirazioni e il desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone. Questo e ancora di più in una storia in cui l’interpretazione alle molte sfumature è affidata a un Massimo Dapporto capace di rendere il ridicolo e il tragico al contempo, regalando umana vivacità a tutta la famiglia Vivaldi.