Quote tonno rosso e pesce spada: Italia penalizzata dalla UE


Lo denuncia Federcoopesca: decisioni dell’Unione europea amare per i pescatori italiani

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“Le scelte europee sulle quote di pesca per tonno rosso e pesce spada penalizzano i pescatori italiani”. Così Federcoopesca-Confcooperative nel commentare l’accordo raggiunto a Bruxelles sulle possibilità di pesca per il 2018 nell’Atlantico, nel Mare del nord, Mar nero e Mediterraneo. Il regolamento adottato riguarda l’Italia per la pesca del tonno, del pesce spada e del pesce azzurro.

“Se per il tonno rosso – spiega l’associazione – possiamo registrare un aumento delle quote su base triennale, che consente di dare stabilità al comparto in una ottica di crescita bilanciata, dobbiamo però registrare per l’Europa un – 4% nella chiave di ripartizione dei quantitativi massimi di cattura da distribuire tra i vari Paesi. Conseguenza, questa, di un infelice negoziato condotto lo scorso novembre a Marrakech”.

“Aumenta per tutti – prosegue Federcoopesca – il totale ammissibile di catture ma all’Europa spetterà una fetta più piccola rispetto al passato: il 55,05%, contro il 59,24% dello scorso anno. Una decisione che tocca più da vicino Spagna, Francia e Italia, principali produttore nella Ue”.

Sul fronte pesce spada, Federcoopesca ribadisce che “il quantitativo assegnato dall’Ue al nostro Paese è al di sotto di quanto tradizionalmente pescato dalla flotta nazionale, la più importante per la pesca al pesce spada nel Mediterraneo. Per questo apprezziamo il ricorso del Governo italiano in Corte di Giustizia dell’Unione europea per impugnare il quantitativo assegnato al nostro Paese nel 2017, che con il nuovo anno vedrà ridursi ulteriormente di un 3% le possibilità di pesca”.