Secondo i dati di Coldiretti ImpresaPesca quest’anno si registra un +5%
Per la cena della Vigilia di Natale gli italiani spenderanno quasi un miliardo di euro per comprare pesce fresco o surgelato da mettere in tavola. Ammonta infatti a circa 950 milioni di euro la spesa per acquistare il pesce durante tutte le festività del Natale, con il giorno della Vigilia che fa registrare il consumo più elevato dell’anno secondo le stime di Coldiretti ImpresaPesca che registra un aumento del 5% rispetto allo scorso anno.
Sulle tavole è forte la presenza del pesce locale a partire dalle alici e dalle vongole grazie alle condizioni meteorologiche che hanno favorito la pesca con ampia disponibilità nei mercati ittici e un buon rapporto prezzo /qualità. Sogliole, triglie, seppie di produzione nazionali saranno prevalenti ma il 62% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena l’11% si permetterà le ostriche e la stessa percentuale il caviale, spesso di produzione nazionale.
Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui 3 pesci in vendita su quattro provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa).
Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.
Per garantirsi la qualità il pesce fresco deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso. Il settore della pesca e acquacoltura vede impegnate circa 12mila imbarcazioni mentre la top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli. La classifica delle produzioni per volume di fatturato vede invece primeggiare il nasello, davanti ad alici, triglie di fondale, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi rossi, vongole, pannocchie e sogliole.
I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO
- Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato.
- Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca.
- Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole.
- Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
- Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.
Federcoopesca: “Crescono offerta e consumi. Prezzi stabili”
Vongole, cozze, pesci e crostacei in tavola alla Vigilia di Natale ed è subito festa. Un must a cui non rinunciano 3 italiani su 4, che nel cenone del 24 dicembre prevedono almeno una portata a base di prodotti ittici.
Da Nord a Sud sarà un tripudio all’insegna dei prodotti ittici di mare e di acqua dolce, pescati o allevati, portati in tavola con ricette regionali o, per gli aspiranti chef, con qualche tocco di cucina gourmet o fusion.
È la fotografia scattata da Federcoopesca-Confcooperative che parla di “una offerta abbondante, grazie anche al bel tempo degli ultimi giorni, che porterà tra il 20% e il 30% di prodotto nazionale in più sui banchi dei mercati o in pescheria. Condizioni queste che garantiscono prezzi stabili o in alcuni casi più bassi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Per il cenone premiate vongole e frutti di mare per i primi piatti (105 milioni di euro) e pesce per i secondi piatti (480 milioni di euro). La spesa complessiva, a casa e al ristorante, tra Natale e l’Epifania, sfiorerà un miliardo di euro, con consumi in aumento anche del 10%, grazie anche ad una tredicesima più ricca (+3,9%). E se gli italiani sono concordi sul cosa portare in tavola, diverse le scuole di pensiero in cucina. Tra gli over 60 vincono le ricette regionali o di famiglia. Tra i più giovani spopolano blog e app per cercare la ricetta d’effetto: rombo in crosta di cacao; risotto gamberi e liquirizia; filetti di pesce con mele e uva bianca.
E per acquisti 2.0 c’è l’app “Che pesce sono?”. Ideata da Federcoopesca, l’applicazione consente di avere a portata di smartphone, una selezione di più di trenta specie individuate tra quelle più diffuse nei mercati italiani e nella grande distribuzione, con indicazioni in merito a stagionalità, denominazione scientifica e commerciale, taglia minima, metodi di pesca, caratteristiche e qualità nutrizionali. Per tutelare i consumatori meno esperti dai rischi relativi alle frodi alimentari come quelle dei “pesci sosia”, più diffuse sotto le feste, l’app attraverso semplici domande rivolte all’utente ricostruisce l’identikit della specie che si vuole acquistare.