Il MIUR presenta le prime cinque azioni del Piano nazionale di Garanzia delle competenze
“Parlare di apprendimento permanente vuol dire mettere al centro la persona, le sue capacità, le sue competenze, le sue inclinazioni, le sue ambizioni, i suoi sviluppi. Vuol dire metterla al centro delle nostre politiche e dei nostri interventi già a partire dal sistema di istruzione e formazione e continuare a farlo lungo tutto il corso della sua esistenza”.
Lo ha sottolineato la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, aprendo il convegno organizzato dal MIUR in tema di apprendimento permanente durante il quale sono state presentate le prime cinque azioni che il Ministero metterà in campo per intervenire ulteriormente sul fronte delle competenze della popolazione adulta.
“Se prima la scuola o l’università erano considerate fasi di formazione propedeutiche all’accesso al mondo del lavoro, adesso cambia la prospettiva: l’inserimento nel mercato occupazionale non è il termine ultimo del percorso di istruzione e di formazione di una donna o di un uomo. È necessario tendere costantemente all’aggiornamento, rinnovare le proprie competenze, esercitare quelle già acquisite e immagazzinarne di nuove” ha sottolineato la Ministra.
“Mettersi in gioco periodicamente per non disperdere quanto conquistato lungo il corso degli studi e per adeguarsi ai mutamenti in atto, mutamenti che richiedono risposte di volta in volta diverse e non sempre codificabili con le conoscenze tradizionali maturate in ambito scolastico o accademico. È una sfida. Ma è anche una straordinaria occasione per continuare a investire su se stessi, per aprirsi delle strade inconsuete e nuovi scenari, per darsi nuove possibilità” ha aggiunto.
Il MIUR ha voluto assumersi la responsabilità di promuovere una riflessione approfondita e ha per questo attivato un tavolo di lavoro sull’ apprendimento permanente al quale hanno preso parte le Organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), quelli della Rete universitaria per l’apprendimento permanente (RUIAP), quelli del terzo settore e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). È stato inoltre riaperto il tavolo interistituzionale istituito presso la Conferenza Unificata.
La conferenza ha rappresentato un momento di confronto e di discussione per rilanciare il dibattito sulle competenze che devono essere possedute dalla popolazione adulta e sulla costruzione delle reti territoriali che dovranno sostenerne l’ apprendimento permanente. Reti che dovranno essere frutto di un impegno sinergico e condiviso dei vari attori coinvolti.
È è stata lanciata anche la proposta di un Piano di garanzia delle competenze della popolazione adulta, a partire da cinque proposte elaborate dal Ministero, ovvero:
- Favorire e sostenere la partecipazione dei CPIA alla costruzione e al funzionamento delle reti territoriali per apprendimento permanente.
- Favorire e sostenere – in coerenza con quanto previsto da “Agenda 2030” e dalla “Nuova Agenda europea delle competenze” – l’attivazione di “Percorsi di Garanzia delle Competenze” destinati alla popolazione adulta in età lavorativa finalizzati all’acquisizione delle competenze di base (matematiche, alfabetiche, linguistiche e digitali), trasversali (capacità di lavorare in gruppo, pensiero creativo, imprenditorialità, pensiero critico, capacità di risolvere i problemi o di imparare ad apprendere e alfabetizzazione finanziaria).
- Potenziare e consolidare i Centri di ricerca, sperimentazione e sviluppo in materia di istruzione degli adulti, già attivati.
- Favorire e sostenere la piena applicazione ai percorsi di istruzione degli adulti di strumenti di flessibilità e in particolare della “fruizione a distanza”.
- Favorire e sostenere l’attivazione di “Percorsi di Istruzione Integrati” finalizzati a far conseguire, anche in apprendistato, una qualifica e/o un diploma professionale nella prospettiva di consentire il proseguimento della formazione nel livello terziario (universitario e non). L’obiettivo primario è l’attivazione entro il 2019, d’intesa con le Regioni, di una sperimentazione nazionale dei “Percorsi di Istruzione Integrati”.
La conferenza è stata, inoltre, l’occasione per richiamare le responsabilità condivise di tutti gli attori che sono coinvolti, ciascuno secondo il proprio ruolo e secondo la propria competenza, nell’attività di potenziamento dell’apprendimento permanente e dell’implementazione delle reti.
Secondo il Rapporto dell’Ocse “Strategia per le competenze” riguardante l’Italia, nel nostro Paese “più di 13 milioni di adulti hanno competenze di basso livello. Gli adulti che hanno competenze di basso livello in Italia sono, in gran parte, lavoratori più anziani e immigrati e sono concentrati nelle imprese più piccole, in settori meno progrediti e nelle regioni meno sviluppate. Il 39% di chi ha un’età compresa tra 25-65 anni possiede un livello basso di competenze, sia di lettura sia matematiche, ma solo il 14% partecipa alla formazione per gli adulti; il terzultimo risultato registrato nella Survey PIAAC”.
“Il quadro registrato ci dice che non abbiamo tempo da perdere e che dobbiamo mettere in campo azioni strategiche per sopperire a questo problema quanto prima – ha detto la Ministra -. Il nostro Paese ha prodotto negli ultimi anni importanti riforme del lavoro e dell’istruzione, ma questo non basta. Se non rinnoviamo l’intero ambito d’intervento questi cambiamenti rischiano di rimanere al palo”.
“Agire sulla formazione e sull’aggiornamento delle proprie competenze significa impegnarsi per far sì che il lavoro in Italia sia di qualità, sempre e in ogni ambito. Significa orientare strategicamente settori professionali alle prospettive di sviluppo del Paese, facendo del digitale e dell’innovazione una straordinaria occasione di progresso condivisa e diffusa. L’industria 4.0 dei prossimi anni e le trasformazioni dell’industria manifatturiera dei servizi alle quali assisteremo nel futuro prossimo richiedono all’intero sistema di formazione e istruzione un allineamento che oggi, e non solo in Italia, stenta ad affermarsi. Dobbiamo incidere in tal senso. Trovare risposte adeguate e promuovere un cambiamento ormai irrimandabile” ha proseguito.
Le prime azioni sono già state messe in campo. Nel 2017, nell’ambito del PON Scuola, la Ministra Fedeli ha lanciato un bando sulla formazione degli adulti da 20 milioni di euro. Cresce, intanto la quota di adulti iscritti ai CPIA, profondamente riformati nel 2013: i patti formativi siglati nel 2016/2017 dalle studentesse e dagli studenti iscritti ai percorsi sono stati, in tutto, 229.400. Erano 182.863 l’anno prima. “La strada è tracciata – ha chiuso la Ministra – ora occorre continuare ad agire in questa direzione. Un adeguato livello di istruzione degli adulti rappresenta un importante elemento per la realizzazione di società più inclusive, basate sulla conoscenza e che permettono maggiori opportunità di realizzazione alle loro cittadine e ai loro cittadini”.
“Con questo avviso abbiamo voluto promuovere progetti in rete per innalzare il livello di formazione degli adulti in un’ottica di apprendimento permanente. Oggi abbiamo un’ulteriore occasione di definizione di intervento. Sono sicura che sapremo renderla operativa e determinante grazie alla collaborazione e ai suggerimenti di tutti. È una sfida importante per le nostre individualità e per la crescita dell’intero Paese” ha concluso.