Al progetto BRISK2, finanziato dal programma europeo Horizon 2020, partecipano per l’Italia il Politecnico di Torino e l’ENEA
Creare una rete di infrastrutture europee di alto livello per lo sviluppo coordinato della ricerca sui biocombustibili. Questo l’obiettivo del progetto europeo BRISK2 (Biofuel Research Infrastructure for Sharing Knowledge) al quale partecipano 15 partner tra università, enti di ricerca e industrie di 11 Paesi europei.
Oltre al Politecnico di Torino, per l’Italia partecipa l’ENEA con il Centro Ricerche Trisaia (Matera), che dispone di infrastrutture di eccellenza quali la stazione pilota per la gassificazione, le facilities per l’estrazione di zuccheri e polimeri naturali da biomasse vegetali e le tecnologie per la separazione d’idrogeno ultrapuro.
Finanziato con 10 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020, BRISK2 avrà una durata di 5 anni e punta a ottimizzare l’uso delle infrastrutture di ricerca dei diversi partner per ridurre le eventualità di un sottoutilizzo e all’incremento delle attività di networking e di collaborazione scientifica nel settore delle bioenergie.
Horizon 2020, nel cui ambito è stato sviluppato BRISK2, è il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione. Lo scorso anno il Parlamento Europeo ha dato il suo consenso ad ulteriori 200 milioni di euro per il budget di Horizon 2020, con l’adozione di un compromesso sulla revisione intermedia del bilancio dell’Unione Europea, raggiunto con gli Stati membri.