Modifiche ai contratti: Adoc segnala Tim e Vodafone all’AGCOM


Tim e Vodafone nel mirino dell’associazione dei consumatori per la comunicazione ai propri clienti delle modifiche contrattuali

Il Codacons ha inviato oggi all’Antitrust un esposto contro Tim e Vodafone per aver aumentato nella identica misura le tariffe praticate ai propri clienti

Con il ritorno alla fatturazione mensile di alcuni operatori della telefonia tornano anche i messaggi ai consumatori poco trasparenti. Così Tim e Vodafone, già nella bufera per gli aumenti tariffari, finiscono anche nel mirino dell’Adoc per le comunicazioni inviate ai propri clienti relativi alle modifiche contrattuali.

“Riteniamo che i messaggi inviati da Tim e Vodafone ai propri clienti sulle modifiche contrattuali siano assolutamente poco corretti ed in grado di confondere il consumatore anziché fornirgli in maniera trasparente e chiara le nuove condizioni contrattuali e le modalità di recesso.” dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc.

“Per questo abbiamo prontamente segnalato all’AGCOM i messaggi inviati, augurandoci che ponga rimedio a questi comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori, che hanno il diritto di compiere le loro scelte con consapevolezza. Come temevamo, il ritorno alla fatturazione mensile non ha portato alcun vantaggio ai consumatori, anzi possiamo considerarlo una ulteriore beffa, visto che alcuni operatori hanno deciso di mantenere l’aumento precedentemente introdotto” prosegue Tascini.

Il cambio di fatturazione a 28 giorni operato dalle Telco è stato, difatti, solo un escamotage per imporre un aumento del canone, mediamente pari all’8,6%. Era l’aumento mascherato il vero problema, non la periodicità della fatturazione in sé. Ma si è voluto guardare il dito e non la luna. E così ecco la doppia beffa, con i consumatori che continuano a subire danni e a rimanere intrappolati in un mercato non concorrenziale” sottolinea ancora.

“In questo senso ci auguriamo che gli altri operatori si discostino da Tim e Vodafone, dimostrando che c’è ancora vita sul ‘pianeta concorrenza’ nel mercato delle TLC e che si dimostrino corretti verso i propri clienti” aggiunge Tascini.

Per Adoc occorre anche prevedere nuovi ingressi di operatori nel mercato e dotare di maggiori responsabilità l’AGCOM: “Il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi porre in essere una sorta di ‘cartell’” e godere di rendite di posizione” continua Tascini.

“Crediamo sia necessario allargare ulteriormente la platea di operatori nel mercato, al fine di stimolare la concorrenza e favorire i consumatori. L’unica arma a disposizione del consumatore, quando subisce una modifica unilaterale del contratto, è esercitare il diritto di recesso per passare ad un altro operatore. Ma se tutti gli operatori hanno provveduto ad aumentare i costi del servizio, mascherandoli dietro al cambio di fatturazione, quest’arma è spuntata, per non dire inutile” afferma. “Si sarebbe dovuto sancire il principio dell’invarianza di spesa per il consumatore a fronte di ogni modifica della tempistica di fatturazione, per tutti i servizi. Un cambio di fatturazione dovrebbe, infatti, essere necessariamente basato su una riproporzione delle precedenti condizioni economiche, il consumatore non deve subire variazioni dei costi sostenuti. Altrimenti, come nel caso del cambio di fatturazione a 28 giorni, stiamo parlando di un aumento nascosto” spiega Tascini.

“L’AGCOM, inoltre, non solo deve poter sanzionare in modo più incisivo gli operatori ma deve poter intervenire prima che gli stessi mettano in atto comportamenti penalizzanti i consumatori. Ad esempio sarebbe opportuno che l’Autorità possa esprimere un parere vincolante prima dell’applicazione delle modifiche unilaterali del contratto da parte degli operatori, in modo da bloccare sul nascere ogni danno a carico degli utenti. Altrimenti ci troviamo come nella situazione attuale, con i consumatori danneggiati e intrappolati. E con il rischio che gli aumenti escano dalla porta e rientrino dalla finestra” conclude.