Treno deragliato a Pioltello: droni al lavoro per stabilire le cause


A Pioltello la Polizia è al lavoro per stabilire la dinamica del disastro: un tratto di ferrovia di circa tre chilometri verrà mappato con l’utilizzo di un drone

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Telecamere lungo la banchina della stazione di Pioltello catturano il passaggio del treno deragliato prima dell’arrivo a Milano Porta Garibaldi, lo scorso 25 gennaio. Dalle immagini si può intuire che il treno era già in difficoltà e infatti poco dopo avviene il deragliamento dai binari che ha provocato tre morti e decine di feriti.

Sul luogo del disastro insieme ai soccorritori, che immediatamente si sono prodigati per mettere in salvo le persone rimaste intrappolate tra le lamiere, sono arrivati anche gli esperti del Noif, Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polizia di Stato.

Il Nucleo si sta occupando di fare i rilievi mettendo in campo attrezzatura all’avanguardia con droni e i migliori strumenti per cercare di chiarire le dinamiche dell’incidente.

Tra le tecniche usate anche una scansione in 3D della rotaia; inoltre un tratto di ferrovia di circa tre chilometri verrà mappato con l’utilizzo di un drone.

Al termine della raccolta dei dati, il Nucleo stilerà una relazione tecnica sulle possibili dinamiche dell’incidente.

Saranno invece i due consulenti nominati dalla procura di Milano, gli ingegneri Fabrizio D’Errico e Valerio Catino, a chiarire il “giallo” della tavoletta di legno rinvenuta sotto la rotaia nel tratto di Pioltello.

Rete Ferroviaria Italiana, in una nota stampa, ha spiegato che le cause dell’incidente ferroviario “sono attualmente oggetto delle indagini degli inquirenti, che determineranno la dinamica e le cause del deragliamento. L’utilizzo di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi di Rete Ferroviaria Italiana”.

Nel comunicato si legge anche che “le attività manutentive devono essere eseguite secondo procedure e metodologie operative di lavoro codificate all’interno del Sistema di Gestione della Sicurezza di Rfi, complesso di regole interne emanate in accordo alla normativa tecnica di settore, al quadro normativo italiano di sicurezza ferroviaria e dotato di certificazione di parte terza sia volontaria che obbligatoria”.

“Nell’ambito del miglioramento continuo dei livelli di sicurezza e prestazionali, l’utilizzo del legno, materiale che ha accompagnato la storia delle ferrovie fin dalla nascita, e che tuttora viene utilizzato in tantissime linee di reti ferroviarie nel mondo, è stato sostanzialmente abbandonato in Italia e limitato a pochissimi casi comunque codificati” conclude Rfi che “conferma la propria fiducia nell’operato degli inquirenti ai quali continua ad assicurare la più ampia disponibilità e collaborazione, per la verifica di tutte le ipotesi circa le cause del gravissimo incidente”.