Alleanza Cooperative: i pescatori incrociano le braccia contro la sospensione degli sgravi contributivi. Annunciate manifestazioni di protesta in tutta Italia
Se non verranno ripristinati gli sgravi contributivi per il settore ittico previsti dalla Legge 30 del 1998, un’impresa su due rischia la chiusura. È l’allarme lanciato dall’Alleanza Cooperative pesca che annuncia lo stato di agitazione, con manifestazioni di protesta dei pescatori in tutta Italia.
“Aver cancellato con un colpo di spugna un regime contributivo che era in vigore da quasi venti anni ha destabilizzato l’economia del settore. Le imprese dall’oggi al domani si vedono costrette a pagare contributi Inps e Inail maggiorati anche del 50%, in virtù delle recenti disposizioni che prevedono la sospensione degli sgravi contributivi per il comparto” afferma l’Alleanza.
“Siamo ad un punto di non ritorno; chiediamo al Governo e a tutte le forze politiche di dare agli operatori una risposta che vada al di là delle soluzioni tampone finora valutate” aggiunge l’Alleanza. E i tempi stringono visto che, fa sapere l’Alleanza, il prossimo 16 febbraio è prevista la prima scadenza contributiva con il versamento dei contributi Inail.
Nei giorni scorsi da parte di Alleanza Cooperative era arrivato anche un appello ad evitare allarmismi e a lavorare per trovare una soluzione.
“La sospensione del regime di sgravi contributivi alle imprese che esercitano la pesca costiera e la pesca nelle acque interne e lagunari agita il settore. Preoccupazioni assolutamente giustificate, ma cavalcare l’onda dell’allarmismo, come in molti stanno facendo in queste ore, non ci aiuterà a portare a casa il risultato, anzi può essere controproducente nel richiamare l’attenzione su un problema complesso in termini confusi e scollegati dal quadro normativo e procedurale in cui trovare soluzioni definitive”.
Una scelta che l’Alleanza definisce disastrosa: “Per questo apprezziamo l’intervento tampone allo studio dei Ministeri delle politiche agricole e del lavoro che consentirebbe la continuità del regime previsto nel limite della quota de minimis. Una scelta in linea con i paletti imposti dalla Commissione europea”. Ma questo, prosegue l’Alleanza, non basta. “Occorre un intervento strutturale. Facciamo appello alle Istituzioni affinché in questa fine di legislatura si riesca a riportare sui corretti binari un regime contributivo indispensabile per tutelare reddito e lavoro, in un quadro di compiuta compatibilità europea”.