Miglior allievo Istituto Alberghiero d’Italia: trionfa l’Alberghiero di Le Castella
Due ragazzi del 4° A, Carmine Borda e Jiusy Minnelli dell’Istituto Alberghiero di Le Castella vincono il primo posto al XIX° concorso più atteso dell’anno negli Istituti calabresi dal tema: “Legumi, carne ovine e caprine nella tradizione calabrese. Rivisitazione nella tradizione...” valido per la selezione al concorso Miglior allievo Istituto Alberghiero d’Italia indetto da Metro Italia e la Federazione italiana Cuochi.
Sono dieci le scuole che hanno partecipato a Lamezia su tutto il territorio calabrese: San Giovanni in Fiore, Soverato, Cosenza, Trebisacce, Vibo Valentia, Tropea, Polistena, Praia a mare, Le Castella, Paola e Lamezia Terme Istituto Professionale Einaudi. Quest’ultima fuori concorso perché ospitante. Tutti Istituti ad indirizzo alberghiero, settore cucina, che si sono messi in gioco per partecipare al XIX concorso enogastronomico che vede impegnate le scuole professionali a disputare su un tema molto legato alla Regione Calabria.
Un elaborato scelto e concordato con L’U.R.C.C., l’unione regionale dei cuochi calabresi, che vuole sicuramente risvegliare quella cucina dai sapori forti e genuini come “la carne minuta” ovi caprina, che trasuda proposte multi-nutrizionali ma rispecchia un piatto che parla, in termini gastronomici calabrese, di una carne di cui non si butta nulla. Dal “campanaro”, “u corettu” cuore e polmone, alle stigliolate” le budelline che dopo ben lavate e sbottonate in due, strofinate per benino con sale e limone, si arrotolano attraverso una frasca di origano per adagiarle poi su un letto di patate, peperoncino, dentro un sugo rigorosamente addensato. Insomma, non è un caso che i grandi della cucina calabrese hanno scelto questo tema per dare un input alla nuova generazione di cuochi calabresi che ci sapranno rappresentare egregiamente nel mondo. Perché nel mondo entra il cibo calabrese per i suoi sapori e per la naturalezza di cui dispone la sua cucina.
Un concorso in cui le regole sono state basilari
Due i rappresentanti per Istituto, tempi cronometrati in cui la ricetta doveva essere impiattata e mostrata con garbo e, soprattutto, con buon supporto di conoscenze anche proteiche, nutrizionali, di provenienza a chilometro zero. Dopodiché, ogni piatto sostenuto da un vinello scelto per meriti d’abbinamento, che accompagna il piatto rivisitato.
Il Presidente della categoria Francesco Corapi conferma il suo impegno: “L’Unione Regionale Cuochi Calabria è impegnata ormai da diversi anni nella promozione della categoria dei cuochi e dell’arte culinaria, sia locale che regionale, in un contesto di confronto nazionale ed internazionale. È impegnata altresì nella ricerca, conservazione e divulgazione del patrimonio enogastronomico della Calabria, il quale risulta basilare per lo sviluppo della nostra regione. Il Concorso vuole intendersi come scambio di conoscenze, un confronto costante per creare occasioni d’incontro tra le diverse realtà di formazione professionale, per arricchire il proprio bagaglio culturale e migliorare l’interazione con il mondo produttivo del territorio in cui opera”.
Insomma, vince a pieno titolo l’Istituto Alberghiero di Le castella, anche se in fondo, non per frase fatta, hanno vinto tutti. Tutti coloro che hanno partecipato perché la competizione è una gara che raccoglie le forze pure dell’agonismo e migliora anche il modello esperienziale, cognitivo, emotivo e anche di training. Le motivazioni che premiano i due giovani dell’Alberghiero di Le Castella sono da addebitarsi ad una seria e amorevole guida degli insegnanti e, soprattutto, dall’amore con il quale hanno presentato il piatto che ha fatto impazzire la giuria composta da guru della cucina non solo calabrese. “Tiana alla calabrise”, agnello patate e piselli. Agnello e carciofi, pane di Cutro per la panura e una patata Chips che è stata trionfale. “Profumi del territorio. Stimolo per invogliare i giovani a mangiare questa carne pregiata” ha detto la neo vincitrice che ha saputo raccontarsi insieme al suo compagno.