Nordhal Lelandais, unico sospettato, ha confessato di aver ucciso la piccola scomparsa lo scorso Agosto a una festa di matrimonio e di aver nascosto il corpo in un bosco
Si è concluso con un tragico epilogo il caso della scomparsa di Maelys De Araujo, la bambina svanita nel nulla nella notte tra il 26 e il 27 Agosto a Pont-de-Beauvoisin, nel Dipartimento di Isère, in Francia.
La svolta è arrivata sei mesi dopo la scomparsa di Maelys, con la confessione di Nordhal Lelandais, 34 anni, unico indagato per il rapimento. L’uomo, come ha spiegato in una conferenza stampa il Procuratore di Grenoble, Jean-Yves Coquillat, ha ammesso di aver “ucciso involontariamente Maelys”. Poi ha raccontato agli investigatori di aver nascosto i resti della bambina, che sono stati rinvenuti in un bosco nelle Prealpi della Chartreuse.
Lelandais, ha spiegato ancora il Procuratore, “ha detto di averla uccisa e di aver nascosto il corpo nelle vicinanze della sua abitazione. Poi è tornato alla festa di matrimonio e in seguito ha occultato il cadavere nella foresta”.
Il giallo della scomparsa di Maelys e gli indizi
La piccola Maelys stava partecipando ad una festa di matrimonio con i genitori che attorno alle 3 di notte si sono accorti della sua assenza. Da quel momento in poi sono scattate le ricerche che però non hanno avuto alcun esito.
Le indagini si sono concentrate in un primo momento su due uomini, poi su Nordhal Lelandais, unico sospettato di aver rapito la bambina. Numerosi gli indizi a suo carico: sulla sua auto sono state trovare tracce di DNA di Maelys e l’uomo, la mattina dopo la scomparsa della piccola, avrebbe pulito minuziosamente l’auto utilizzando anche uno speciale prodotto per le ruote in grado di far scomparire qualsiasi odore al naso dei cani molecolari.
Diversi testimoni, nei giorni successivi alla scomparsa di Maelys, avevano inoltre riferito che Lelandais si era allontanato almeno tre volte dalla festa di matrimonio.
Il 34enne era già noto alla polizia francese: era finito infatti in carcere per l’omicidio di un militare, Arthur Noyer, assassinato in Savoia nell’Aprile del 2017.