I due Ministri: “Pienamente operativo, per tutti i pescatori, lo sgravio contributivo che la legge di bilancio 2018 fissa al 45,07%”
Dopo la levata di scudi dei giorni scorsi da parte delle associazioni di categoria sulla sospensione degli sgravi contributivi del settore pesca, arrivano finalmente buone notizie per la flotta italiana. “Sono confermati gli sgravi contributivi per il settore della pesca. Abbiamo lavorato per tutelare il reddito dei pescatori e per dare concreta attuazione alla misura contenuta nella legge di bilancio. Dopo ulteriori approfondimenti effettuati dagli uffici dei Ministeri, è stato comunicato ad Inps e Inail che non vi sono elementi che impediscono la fruizione del beneficio” hanno annunciato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
“Si rende così pienamente operativo, per tutti i pescatori, lo sgravio contributivo che la legge di bilancio 2018 fissa al 45,07%” aggiungono i due Ministri.
Soddisfatta l’Allenza Cooperative pesca: “Finalmente è arrivata la risposta che aspettavamo da giorni. Siamo soddisfatti per le rassicurazioni che arrivano dai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Agricole circa la riconferma degli sgravi contributivi per il settore”.
“È stata condivisa la nostra linea interpretativa. Una scelta di buon senso che consente di tutelare imprese e lavoro. Ringraziamo gli uffici tecnici dei due dicasteri e l’impegno politico dei Ministri Martina e Poletti. Un ringraziamento va anche al dipartimento per le politiche europee di Palazzo Chigi ed al Sottosegretario Gozi per il sostegno assicurato in queste ore” aggiunge l’Alleanza Cooperative.
Da Nord a Sud, negli ultimi giorni era alta la tensione nelle marinerie italiane in attesa di una soluzione in grado di ripristinare il regime di sgravi contributivi per le imprese di pesca in vigore da quasi venti anni e recentemente sospeso da un provvedimento dell’Inail. Domani, 16 febbraio, è prevista la prima scadenza contributiva.
“L’eliminazione degli sgravi fiscali – spiega Coldiretti Impresapesca – sarebbe stata devastante per il settore, con le imprese costrette a pagare contributi Inps e Inail maggiorati anche del 50%. Un peso insostenibile per le aziende ittiche nazionali, che sono per lo più realtà medio piccole, già alle prese con gravi difficoltà ad imporsi sul mercato”.
Nei mari italiani si pescano all’anno circa 180mila tonnellate di pesce con la flotta peschereccia italiana che conta oltre 12mila imbarcazioni, il 35 per cento in meno rispetto agli anni ‘80, a causa della concorrenza sleale del prodotto proveniente dall’estero e spacciato per italiano soprattutto nella ristorazione ma anche per l’eccessiva burocrazia.