Site icon Corriere Nazionale

Rincari tariffe: pronta class action contro compagnie telefoniche

telefonia

Il Codacons annuncia: “Se sarà accertato il cartello anti-concorrenza azione collettiva per 28 milioni di linee fisse e oltre 12 milioni di abbonamenti SIM attivi in italia”

Si profila all’orizzonte la più grande class action nei confronti delle compagnie telefoniche mai intentata in Italia per conto di milioni di utenti danneggiati. Lo afferma il Codacons, che ha già avviato le pratiche per valutare una azione risarcitoria di massa contro le compagnie telefoniche per la vicenda delle fatturazioni a 28 giorni e i conseguenti aumenti delle tariffe dell’8,6% che scatteranno il prossimo Aprile.

“In attesa che il Tar del Lazio si pronunci il prossimo 31 ottobre sui rimborsi spettanti agli utenti per le illegittime bollette a 28 giorni, si apre il caso degli aumenti delle tariffe telefoniche praticate agli utenti, con le compagnie che hanno annunciato a partire dal prossimo aprile rincari dell’8,6%” spiega il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi.

“Su tale versante e accogliendo in pieno l’esposto presentato lo scorso 24 gennaio dal Codacons, l’Antitrust ha aperto una istruttoria ravvedendo la possibile esistenza di una intesa tra operatori telefonici tesa a restringere la concorrenza. Se sarà confermato il cartello a danno dei consumatori, dunque, il Codacons promuoverà una class action dai numeri straordinari, considerato che interesserà 28 milioni di linee telefoniche fisse e oltre 12 milioni di abbonamenti Sim oggi attivi in Italia” aggiunge Rienzi.

“Le compagnie telefoniche devono immediatamente ritirare gli aumenti delle tariffe annunciati da Aprile, in caso contrario dovranno affrontare una mega class action che rischia seriamente di intaccare le loro casse, a differenze delle sanzioni dell’Agcom la cui entità non scalfisce affatto i bilanci degli operatori telefonici. Intanto il Codacons interverrà al Tar a sostegno dell’Autorità e per contrastare dinanzi ai giudici le richieste delle società della telefonia” conclude Rienzi.

Exit mobile version