Il Ministero: grazie alla legge di bilancio aumentata la platea di chi percepisce il bonus da 80 euro
“Con riferimento a notizie apparse oggi sulla stampa in merito al bonus da 80 euro, si precisa che, anche dopo gli aumenti previsti dal rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca, il bonus è stato salvaguardato per le fasce retributive più basse”. È quanto si legge in una nota del Ministero dell’Istruzione sul rinnovo del contratto della scuola e sul bonus da 80 euro per le fasce più deboli.
“Nessun passo indietro, nessuna restituzione. Anzi, ci saranno dipendenti che percepiranno il bonus da 80 euro per la prima volta. Questo grazie agli effetti dell’articolo 18 della legge di bilancio che ha innalzato, dal primo gennaio 2018, le soglie del reddito previste per accedere al bonus. In particolare la soglia di 24.000 euro, entro la quale già oggi il bonus viene percepito per intero, viene innalzata a 24.600 euro. Mentre quella di 26.000 euro, oltre la quale attualmente non si ha diritto al bonus, nemmeno in misura ridotta, passa a 26.600” spiega ancora il MIUR.
“Dunque, anche chi avrà redditi compresi tra 26.000 e 26.600 euro, cioè fra la precedente e la nuova soglia per l’accesso al bonus, potrà accedere per la prima volta agli 80 euro che si sommeranno così all’incremento previsto dal rinnovo del contratto” afferma ancora il dicastero.
“Quanto alle buste paga di febbraio che, secondo le notizie di stampa, dovrebbero testimoniare la ‘restituzione degli 80 euro’, si fa presente che nella busta paga dei dipendenti della scuola, così come in quella di tutti i dipendenti, sia pubblici sia privati, si registra il normale conguaglio fiscale che scatta, per esempio se, durante l’anno, oltre al normale stipendio vengono percepiti compensi accessori. Nulla a che vedere con il contratto. Normale prassi fiscale” conclude il Ministero dell’Istruzione.