In Giordania è allarme povertà per i rifugiati siriani


UNICEF: l’85% dei rifugiati siriani vive in povertà. Dal nuovo studio emerge che la situazione delle famiglie è peggiorata negli ultimi due anni

Allarme povertà per i rifugiati siriani in Giordania. Secondo l'ultimo studio dell'UNICEF la situazione delle famiglie è peggiorata negli ultimi due anni

Secondo l’UNICEF, le famiglie di rifugiati siriani che vivono in comunità ospitanti in Giordania stanno lottando sempre di più per soddisfare i loro bisogni di base, tra cui l’istruzione e la protezione dei loro bambini. Secondo gli ultimi studi dell’UNICEF, l’85% dei minori rifugiati siriani registrati vive al di sotto della soglia di povertà. Inoltre, il 94% dei bambini siriani di età inferiore a 5 anni che vivono nelle comunità che li ospitanoi sono “multidimensionalmente poveri”, il che significa che sono privati di almeno due dei seguenti cinque bisogni fondamentali: istruzione, salute, acqua e servizi igienici, protezione e sicurezza.

Secondo il recente studio dell’UNICEF, i bambini rifugiati siriani e le loro famiglie che vivono nelle comunità ospitanti subiscono le seguenti privazioni:

  • 4 famiglie siriane su 10 sono insicure dal punto di vista alimentare, il che significa che non hanno abbastanza cibo per una dieta adeguata, con un ulteriore 26% vulnerabile nel diventare insicuro dal punto di vista alimentare;
  • il 45% dei bambini siriani di età compresa tra 0 e 5 anni non ha accesso a servizi sanitari adeguati, comprese vaccinazioni e servizi per disabili;
  • il 38% dei bambini siriani non va a scuola: la distanza, i costi, la mancanza di spazio e il bullismo sono i motivi per abbandonare o non iscriversi;
  • per i bambini siriani di 6-17 anni, il lavoro minorile e la violenza continuano a rappresentare dei problemi fondamentali;
  • il 16% dei bambini siriani di età compresa tra 0 e 5 anni non ha un certificato di nascita: ciò li esporrà a ulteriori rischi man mano che crescono.

“Vista l’impareggiabile ampiezza della crisi siriana e la sua prolungata natura, la Giordania ha bisogno di un sostegno continuo per gestire l’ impatto di questa crisi e soddisfare le esigenze dei bambini vulnerabili” ha dichiarato Robert Jenkins, Rappresentante dell’UNICEF Giordania.

“A sette anni da questa crisi, dobbiamo continuare collettivamente a fare tutto il possibile per sostenere i minori rifugiati siriani vulnerabili e le loro famiglie che lottano per soddisfare i loro bisogni primari” ha aggiunto.

Le famiglie di rifugiati siriani nelle comunità ospitanti hanno condiviso le loro esperienze durante lo studio, comprese le loro lotte quotidiane per pagare l’affitto, per coprire le spese mediche e sostenere il costo per mandare i loro figli a scuola. Ci sono stati esempi di genitori che saltano i pasti per permettere ai loro figli di mangiare a sufficienza. Le famiglie siriane vulnerabili sono sempre più costrette a far fronte a meccanismi negativi come il lavoro minorile e il matrimonio precoce per sopravvivere.

L’UNICEF collabora con il governo giordano, i donatori e i partner per ridurre la povertà e altre sfide tra i bambini vulnerabili attraverso un sostegno mirato e per consentire ai giovani di impegnarsi positivamente nelle loro comunità e nella transizione verso opportunità significative di occupazione, istruzione e formazione continua. L’organizzazione in Giordania ha una carenza di finanziamenti pari a 145,7 milioni di dollari per soddisfare le esigenze di tutti i bambini e i giovani vulnerabili in Giordania nel 2018.