L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza annuncia la “Carta dei diritti dei bambini nella separazione”
È stato presentato oggi a Roma, nella sede dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, un primo bilancio del progetto Gruppi di parola, una risorsa per i figli dei genitori separati, promosso dall’Autorità garante, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Toniolo di Studi Superiori. Nell’occasione è stata annunciato l’avvio di una iniziativa finalizzata alla promozione di una “Carta dei diritti dei bambini nella separazione”, pensata come strumento di tutela e protezione comprensibile e utilizzabile direttamente dai bambini e dai ragazzi coinvolti nell’esperienza della separazione dei genitori. I principi fondanti della Carta saranno ispirati alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Partito lo scorso 9 novembre con il primo ciclo di incontri ospitati dal Consultorio familiare dell’Università Cattolica di Roma, il progetto intende valorizzare l’esperienza della condivisione delle emozioni come strumento di confronto ed elaborazione dei vissuti tra i bambini e i ragazzi coinvolti negli eventi di separazione o divorzio che coinvolgono i loro genitori. “Si tratta di un numero elevato di bambini e ragazzi – commenta la Garante Filomena Albano – che si amplifica se si pensa che nel nostro Paese non esiste una misura a favore di questa particolare categoria di minorenni vulnerabili. Per questo abbiamo promosso questo progetto, che mira a far conoscere e diffondere lo strumento dei Gruppi di Parola: i bambini e i ragazzi vanno aiutati ad attraversare questa particolare fase di transizione della famiglia e l’esperienza del gruppo intende offrire un sostegno ai figli che si trovano ad affrontare la perdita dell’unità familiare, spingendo il loro sguardo verso un orizzonte in cui la separazione dei genitori non implica la perdita del legame con loro”.
I Gruppi di Parola sono interventi brevi, destinati a bambini (6-11 anni) e adolescenti (12-15 anni) con genitori separati o divorziati. È un’esperienza di gruppo – articolata in quattro incontri di due ore ciascuno, a cadenza settimanale – in cui i bambini e i ragazzi possono parlare, condividere pensieri ed emozioni, attraverso il gioco, il disegno e altre attività, con l’aiuto di professionisti specializzati. Il Gruppo di Parola (GdP) aiuta a esprimere i vissuti, a porre domande, a nominare le paure rispetto alla separazione, a trovare modi per dialogare con i genitori e per fronteggiare le difficoltà legate ai cambiamenti familiari. Il Gruppo di Parola coinvolge anche i genitori: dalla fase di informazione e autorizzazione per i figli alla partecipazione all’incontro conclusivo del gruppo, fino al colloquio di approfondimento realizzato a distanza di un mese.
“Il nostro impegno, da oltre quarant’anni, è rivolto alle famiglie e i Gruppi di Parola rappresentano un’iniziativa pienamente integrata con le nostre proposte cliniche e di ricerca a sostegno dei legami familiari, attente ai bisogni dei più piccoli – ha sottolineato la dottoressa Paola Cavatorta, direttore del Consultorio Familiare dell’Università Cattolica a Roma e responsabile scientifico del progetto -. Nel Consultorio di Roma abbiamo realizzato finora oltre 20 Gruppi di Parola e il loro numero sale a oltre 40 se consideriamo le edizioni realizzate a Milano e a Napoli. Abbiamo constatato in molti modi il valore del Gruppo di Parola, abbiamo ascoltato le parole rasserenate dei bambini, i commenti positivi dei genitori, gli apprezzamenti di insegnanti che ci hanno riferito i cambiamenti osservati nei bambini.”
Un primo obiettivo dei promotori del progetto è la realizzazione di 7 Gruppi di Parola: 4 a Roma, 2 a Milano e 1 a Napoli, tutti gratuiti, associati alla somministrazione di un questionario – appositamente predisposto per questo progetto – per valutare il Gruppo di Parola dal punto di vista dei figli partecipanti e dei genitori. A Roma sono già stati completati i primi due Gruppi di Parola ai quali hanno partecipato complessivamente 15 bambini e un terzo si avvia oggi con 8 ragazzi di 12-16 anni. A Napoli è iniziato il 15 febbraio un gruppo con 5 bambini, a Milano è partito la scorsa settimana il primo dei due Gruppi di Parola previsti, con 5 ragazzi. Gli ultimi previsti dal progetto saranno realizzati il prossimo maggio a Milano e Roma.
Un ulteriore obiettivo del progetto è la rilevazione delle esperienze realizzate sul territorio italiano, per avere una mappa aggiornata dell’offerta di Gruppi di Parola.
Insieme a questa indagine si intende promuovere la creazione di un network nazionale di centri e professionisti formati alla conduzione dei Gruppi di Parola, esperti e affidabili, ai quali le famiglie possano rivolgersi con fiducia.
“Per condurre adeguatamente questa risorsa dal forte valore preventivo e di accompagnamento clinico nella complessa transizione familiare del divorzio – ha spiegato la professoressa Costanza Marzotto, responsabile della formazione del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano e conduttrice di Gruppo di Parola presso il Servizio di psicologia clinica per la coppia e la famiglia della sede milanese dell’Ateneo – è richiesta una formazione rigorosa e approfondita articolata in giornate d’aula, studio e revisione della propria pratica con conduttori esperti al termine del percorso e in incontri periodici di supervisione.” Dal 2005 ad oggi sono stati realizzati complessivamente 15 percorsi formativi nelle tre sedi di Milano, Roma e Napoli per un totale di circa 250 professionisti accreditati dall’Università Cattolica-Servizio Formazione Permanente. Sono risorse qualificate, presenti in quasi tutte le regioni, in molti casi attivi nei servizi pubblici o di privato convenzionato.