UNICEF: “Drammatica situazione a Duma, le famiglie vivono nel sottosuolo con scarso accesso all’acqua pulita”
UNICEF, ONU e Mezzaluna Rossa Siriana hanno fornito assistenza umanitaria (cibo, kit sanitari e nutrizionali) a 27.500 persone di Duma (Ghouta orientale) nell’ambito di una missione giunta ieri a Duma e non completata a causa delle condizioni di forte insicurezza.
Il convoglio – composto da 46 camion – comprendeva cinque camion dell’UNICEF con aiuti sanitari e nutrizionali; anche operatori dell’UNICEF ha partecipato all’operazione. Alcuni articoli sono stati rimossi dai camion dell’UNICEF dalle autorità siriane; questi includevano alcuni kit medici, in particolare kit chirurgici e di ostetricia e, per la prima volta, quelli utilizzati per il trattamento delle malattie diarroiche.
L’ultimo convoglio con aiuti umanitari era riuscito a raggiungere Duma lo scorso 15 novembre; questo è stato il primo convoglio ad entrare a Ghouta orientale dopo l’adozione della Risoluzione 2401.
Christophe Boulierac, Portavoce UNICEF Ginevra, ha affermato: “Anche se non è stato possibile effettuare la missione di valutazione come previsto, gli operatori UNICEF entrati a Duma hanno segnalato una situazione terribile, in cui la paura e la rabbia della popolazione locale era palpabile”. “Le famiglie- ha spiegato – vivono per lo più nel sottosuolo da quattro settimane, con alcuni seminterrati che ora ospitano quasi 200 persone. Decine di famiglie provenienti da altre località erano state sfollate a Duma per sfuggire ai combattimenti. Le famiglie hanno scarso accesso all’acqua pulita e cercavano pompe manuali per prelevare l’acqua da pozzi poco profondi. La situazione igienica è molto difficile: le famiglie utilizzano servizi igienici di fortuna o persino secchi nei seminterrati”.
“Alcune comunità stavano organizzando lezioni per i bambini nei seminterrati. Usando il manuale di autoapprendimento dell’UNICEF, avevano allestito lavagne nei seminterrati e organizzato classi dove possibile. Un operatore UNICEF ha incontrato un bambino di 8 anni che ha riferito che l’unico pasto che ha avuto in tutto il giorno è stato grano cotto con acqua e zucchero. Il giorno precedente aveva ricevuto solo una ciotola di riso e non sapeva se il giorno dopo avrebbe mangiato” ha aggiunto Boulierac.
La violenza in altre zone della Siria ha continuato a colpire anche i minori, in particolare ad Idlib, Afrin, Deir-ez-Zor, Damasco e in parti di Aleppo. I primi due mesi del 2018 sono stati particolarmente sanguinosi in Siria: l’UNICEF ha ricevuto segnalazioni che oltre 1.000 bambini sono stati uccisi o gravemente feriti nei primi due mesi dell’anno. In Siria ci sono 5,3 milioni di bambini bisognosi di assistenza, di cui quasi 2 milioni vivono in aree assediate e difficili da raggiungere, senza diritti fondamentali e assistenza.