Un gruppo di partecipanti al concorso INPS dello scorso 27 e 28 febbraio scrive al presidente dell’Istituto
Niente rinvio per l’ondata di gelo che ha paralizzato Roma, uso di smartphone durante la prova e altre presunte irregolarità. Continua a far discutere il maxi concoso INPS del 27 e 28 febbraio, che ha scatenato polemiche a non finire tra le migliaia di candidati accorsi nella Capitale.
Il Codacons nei giorni scorsi ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e sta studiando la possibilità di avviare un ricorso al TAR a tutela dei candidati esclusi dalle graduatorie finali. Dopo le riflessioni di una partecipante che abbiamo pubblicato qualche giorno fa, oggi è il turno di una lettera aperta al direttore dell’INPS, Tito Boeri, in merito a delle presunte irregolarità riscontrate durante lo svolgimento della prima prova concorsuale.
Questo il testo della lettera sottoscritta da numerosi giovani partecipanti al concorso INPS e che ci è pervenuta da Federica Giorgio, di Caltanissetta.
“Egregio Presidente, Le scriviamo questa lettera perché profondamente indignate, dopo aver assistito alle numerose irregolarità verificatesi durante lo svolgimento della prima prova per il Concorso indetto dall’ente di cui lei è Presidente: l’Inps. Non vogliamo entrare nel merito della decisione, discutibile, di non rinviare la prova concorsuale nonostante l’emergenza metereologica causata dall’ondata di gelo e neve che si è abbattuta nei giorni scorsi su Roma, e nonostante le numerose richieste da parte di chi non ha potuto raggiungere la sede concorsuale per soppressione o ritardo dei mezzi di trasporto. La scelta dell’amministrazione ha impedito di fatto, a numerosi candidati, di partecipare alla prova concorsuale”.
“Forse però è ancora più discutibile ciò a cui abbiamo assistito arrivando in sede d’esami, che è andato ben oltre la nostra immaginazione. In primis la totale assenza di misure di sicurezza e di controllo sulle persone e sul contenuto di zaini e bagagli introdotti da alcuni dei candidati all’interno dei padiglioni in violazione al regolamento concorsuale (totale assenza del corpo di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza). Il controllo dei documenti veniva fatto a campione, controllavano il numero ma non la foto, e gli addetti alla sicurezza non hanno utilizzato metodi uguali per tutti, infatti l’irregolarità più evidenziata riguarda la presenza di dispositivi elettronici (smartphone) all’interno dei padiglioni della Fiera di Roma e utilizzati indisturbatamente da molti candidati per lo svolgimento del questionario in violazione alle disposizioni contenute nell’art. 5 del bando di concorso sotto l’occhio poco vigile, e con una presenza poco adeguata in termini numerici del personale di vigilanza”.
“Inoltre abbiamo riscontrato anomalie nella procedura di consegna dell’elaborato non in busta chiusa ma direttamente nelle mani del personale preposto al ritiro, e l’impreparazione ed approssimazione dei componenti della commissione esaminatrice: infatti una componente della commissione addetta alla spiegazione della modalità di svolgimento della prova, nella data del 27/02 del turno pomeridiano, ha dato informazioni totalmente errate e fuorvianti sul punteggio attribuito alle domande corrette, errate e non risposte. Segnaliamo inoltre il mancato simultaneo ritiro degli elaborati che di fatto ha favorito chi ha potuto completare la prova ben oltre la scadenza dei 60 minuti previsti. (cosa assolutamente vietata da regolamento, pena l’esclusione dal concorso)”.
“Inoltre una concorrente nel turno della mattina del 27, ha personalmente ripreso un vigilante che suggeriva delle risposte esatte con il dito, invece di ritirare il foglio quale era il suo compito, e nonostante lo avesse anche ripreso, ha continuato indisturbato. Al momento della riconsegna degli elaborati, sempre nel turno pomeridiano del 27/02 inoltre, il questionario contenente le domande del concorso non sarebbe stato ritirato consentendone la diffusione all’esterno dei padiglioni e favorendo, di fatto, una fuga di informazioni che sarebbe potuta risultare utile ai concorrenti che l’indomani avrebbero dovuto sostenere la prova. Sta di fatto che il numero dei partecipanti che hanno superato la prova tra il primo e l’ultimo giorno è aumentato in modo esponenziale e con punteggio molto più alto rispetto al primo giorno”.
“Pertanto alcuni di noi hanno deciso di vederci chiaro e annunciare la presentazione di un esposto alla Procura affinché si faccia luce sulle presunte irregolarità stante il danno subito da tutti i candidati. Inoltre segnaliamo i disservizi legati alla cattiva gestione e organizzazione della prova concorsuale. Evidenziando come già detto precedentemente la presenza di un numero insufficiente di personale di vigilanza all’interno dei padiglioni che non ha potuto garantire la dovuta trasparenza. Inoltre molti candidati, pur riuscendo a raggiungere la Fiera di Roma non hanno potuto fare ritorno nelle proprie città a causa dei ritardi nello svolgimento della prova (abbiamo iniziato con 5 ore di ritardo rispetto all’orario segnalato nel calendario delle prove”.
“Molti di noi, iscritti alla prova del pomeriggio di giorno 27 abbiamo provato a riferire le anomalie riscontrate, quali borse e cellulari all’interno del padiglione. È stato risposto dal presidente della commissione: ‘Voi non avete Diritti andate a sedervi’. All’interno del padiglione regnava il caos, in tanti facevano ciò che volevano soprattutto nelle file in fondo, i concorrenti hanno parlato dall’inzio alla fine della somministrazione del questionario. E nella prova del giorno 28, alcuni concorrenti hanno segnalato la presenza di 3 file aventi tutte lo stesso questionario, cosa che ha agevolato i concorrenti che a quel punto potevano copiare più facilmente”.
“Queste le irregolarità che abbiamo riscontrato rispettivamente nelle giornate del 27 e del 28, e crediamo che quanto successo sia veramente al limite della decenza ed è inaccettabile da parte di chi, ha studiato, ha atteso per 10 anni che uscisse il bando di concorso per poi ritrovarsi di fronte a quanto elencato, senza avere la possibilità di potersi ribellare o chiamare le forze dell’ordine. Pertanto chiediamo che si prenda sul serio in considerazione la possibilità di invalidare il concorso, garantendo le giuste o quantomeno minime misure di sicurezza e trasparenza a cui ognuno dei partecipanti ha diritto. Certi di un suo riscontro le porgiamo Cordiali Saluti”.