Il latte G+ viene prodotto con un processo brevettato da ENEA e Granarolo, basato su un sistema di filtrazione che scompone il lattosio in glucosio e galattosio e separa le diverse componenti
Dalla collaborazione tra ENEA e Gruppo Granarolo, uno dei principali player dell’agroalimentare italiano, è nato G+, il latte facilmente digeribile senza lattosio e con il 30% di zuccheri in meno rispetto a quello intero. Questo prodotto innovativo, appena arrivato sugli scaffali della grande distribuzione, è stato realizzato grazie a un processo di produzione brevettato da ENEA e Granarolo, basato su un sistema di filtrazione, che scompone il lattosio in glucosio e galattosio e separa le diverse componenti per ottenere un latte a basso contenuto di zuccheri.
“Per dare al latte queste caratteristiche di alta digeribilità e basso contenuto di zuccheri, abbiamo utilizzato tecnologie di filtrazione tangenziale a membrana, sistemi innovativi che agiscono per via meccanica, senza impiego di solventi o reagenti e permettono di conservare i principi attivi del latte”, spiega Roberto Balducchi, responsabile del laboratorio ENEA di “Bioprodotti e bioprocessi”. “Non a caso queste tecnologie vengono chiamate anche ‘mild tecnologies’ – prosegue Balducchi – perché, quando vengono utilizzate per la conservazione e la trasformazione degli alimenti, non intaccano il loro valore nutrizionale”.
“La collaborazione con il Gruppo Granarolo rientra nelle attività di ricerca e sviluppo che portiamo avanti da molti anni a livello nazionale con il settore dell’agroindustria. Le nostre hall tecnologiche consentono di studiare, sviluppare e testare soluzioni hi-tech da trasferire alle imprese per l’innovazione dei processi e dei prodotti”, sottolinea Massimo Iannetta, responsabile della divisione ENEA di “Biotecnologie e agroindustria”.
L’innovativo processo tecnologico brevettato da ENEA e Gruppo Granarolo ha permesso di realizzare un’imponente linea di processo industriale nello stabilimento di Gioia del Colle in provincia di Bari, su cui sono stati investiti oltre 5 milioni di euro; un risultato che rappresenta una ‘best practice’ di trasferimento tecnologico e sostegno all’innovazione e alla competitività del comparto agroalimentare italiano da parte della ricerca pubblica.
“Granarolo G+ è una vera rivoluzione nel mercato del latte – afferma Angelo Vittorio Zambrini, Gruppo Granarolo, direttore Qualità, Innovazione, Sicurezza, Ambiente – un’innovazione unica in grado di creare una nuova categoria di prodotto in un settore maturo e di rispondere a un bisogno crescente dei consumatori, che guardano con sempre maggiore interesse ad alimenti funzionali e legati al benessere”.