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Uno studio indaga il disagio psichico in adolescenza

L'Autorità garante dell'infanzia e dell' adolescenza presenta i risultati di uno studio sulla salute mentale degli adolescenti: formulate raccomandazioni a Governo, Regioni e istituzioni

L'Autorità garante dell'infanzia e dell' adolescenza presenta i risultati di uno studio sulla salute mentale degli adolescenti: formulate raccomandazioni a Governo, Regioni e istituzioni

L’Autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza presenta i risultati di uno studio sulla salute mentale degli adolescenti: formulate raccomandazioni a Governo, Regioni e istituzioni

Per un adolescente il disagio è fisiologico ed evolutivo. È però necessario che siano individuati quanto prima i disturbi psichiatrici, diversi da questo disagio adolescenziale. “Abbiamo scelto di approfondire questo tema – osserva Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) – non solo perché è necessario che siano assicurate a tutte le persone di minore età pari opportunità nell’accesso alle cure, ma anche perché parlare di salute mentale in adolescenza significa occuparsi di ragazzi invisibili, poco intercettati e particolarmente vulnerabili. La seconda ragione per cui oggi affrontiamo l’argomento risiede nella fiducia di poter di contribuire al miglioramento del sistema e al superamento delle criticità esistenti”.

Il tema del disagio psichico in adolescenza è oggi al centro de “La salute mentale degli adolescenti”, uno studio presentato dall’Autorità garante a Roma, nella sala Parlamentino del Cnel. Si tratta di un documento elaborato da un gruppo di lavoro costituito nel dicembre 2016 all’interno della Consulta nazionale delle associazioni e delle organizzazioni, istituita e presieduta dalla stessa Agia.

La ricerca è stata realizzata attraverso otto focus group, tenutisi in altrettante città italiane, con operatori e testimoni privilegiati; con la somministrazione di questionari ai tribunali per i minorenni (Palermo, Genova, Caltanissetta, Catania e Milano) e per mezzo di un confronto con il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia. Sulla base di tale studio l’Agia ha formulato una serie di raccomandazioni a Governo, Regioni e altri interlocutori istituzionali, che hanno inoltre valore di indirizzo per operatori, utenti e famiglie.

Cosa è emerso dallo studio? Sono state registrate buone pratiche e criticità. Quanto a queste ultime è stata riscontrata la mancanza di integrazione e comunicazione tra gli operatori dello stesso ambito territoriale, sono risultati carenti servizi e strutture dedicati e c’è difficoltà a trovare personale con esperienza specifica. Emerge, inoltre, la solitudine delle famiglie con adolescenti con disagio, che andrebbero sostenute adeguatamente e valorizzate come risorsa. È stata infine manifestata l’esigenza di interventi precoci e tempestivi, di continuità nel passaggio dai percorsi residenziali a quelli territoriali e in quello dalla adolescenza alla maggiore età.

Per il superamento delle criticità, tra le raccomandazioni si evidenzia l’esigenza di una congrua assegnazione di risorse per la salute mentale in adolescenza, dell’attivazione di un raccordo strutturale tra istituzioni e professionalità coinvolte, della valorizzazione dell’apporto di ciascuna professionalità e ciascun servizio coinvolto nonché di assicurare la continuità dei percorsi e di avviare un sistema di monitoraggio. E ancora: l’Agia raccomanda di integrare la rete educativa e sociale con la rete specialistica dedicata e di diversificare le risposte, superando la logica delle soluzioni precostituite.

La ricerca (scaricabile da www.garanteinfanzia.org nella sezione Pubblicazioni) è presentata dal professor Pietro Ferrara, coordinatore del gruppo di lavoro e membro della Società italiana di pediatria, e dalla dottoressa Antonella Costantino, componente della Consulta e presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Alla tavola rotonda partecipano rappresentanti dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia, del Consiglio nazionale degli assistenti sociali e di quello degli psicologi. Al tavolo, inoltre, esponenti della Conferenza Stato Regioni e dei ministeri della Giustizia e della Salute. Nel corso della mattinata sono in programma le testimonianze di operatori di comunità di accoglienza, case famiglia e di una coppia che ha attraversato un percorso difficile con esito positivo.

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