Il Codacons presenta un esposto e chiede di indagare per disastro ambientale: “Accertare i responsabili e disporre arresto nei loro confronti”
Tutto il litorale del Centro Italia è interessato da uno spiaggiamento in massa di dischetti di plastica, del diametro di 5 centimetri. A diffondere la notizia è stata Clean SEA Life, che parla di “una quantità davvero impressionante” e sta monitorando l’evoluzione della situazione. Clean SEA Life sta cercando di risalire all’origine dello sversamento e per questo invita i cittadini a mandare foto e segnalazioni degli spiaggiamenti indicando luogo, data del primo avvistamento e una stima di quanti siano i dischetti di plastica all’indirizzo info@cleansealife.it.
“Cosa sono? Ancora non lo sappiamo. A prima vista sembrerebbero la parte superiore delle cialde da caffè, ma forse invece sono i filtri degli impianti di depurazione. Oppure boh! In ogni caso, indossare i guanti quando li raccogliete così siamo tranquilli” si legge sul sito di Clean SEA Life.
Intanto il mistero dei dischetti di plastica che stanno invadendo le spiagge tirreniche finisce all’attenzione della magistratura. Il Codacons presenta infatti oggi un esposto alle Procure della Repubblica di Napoli, Salerno, Latina, Roma, Civitavecchia e Grosseto chiedendo di aprire indagini urgenti sul territorio alla luce del reato di disastro ambientale.
“È necessario accertare le responsabilità che si celano dietro alla vicenda, avviando le dovute indagini per i reati ambientali previsti dal nostro ordinamento” afferma il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi.
“In particolare chiediamo alle Procure di procedere al momento contro ignoti per la fattispecie di disastro ambientale, in relazione agli enormi danni subiti dalla flora, dalla fauna e dal paesaggio delle coste invase dei dischetti di plastica. Una volta individuati i responsabili, verso costoro dovrà essere disposta la misura dell’arresto in carcere considerata la gravità della situazione su numerose spiagge e le conseguenze per il territorio” aggiunge.
Il Codacons in una nota fa sapere che offrirà inoltre assistenza legale agli operatori turistici e alle strutture ricettive delle zone interessate dalla presenza dei dischetti di plastica per tutti i danni economici subiti, e ai cittadini residenti nelle aree coinvolte, ai fini delle dovute richieste risarcitorie che saranno avviate non appena individuati i responsabili dell’inquinamento di mari e spiagge.