Il ritorno dell’ora legale per i prossimi sette mesi permetterà risparmi stimati nella bolletta elettrica per 116 milioni di euro. Dal 2004 risparmiati oltre 1,4 miliardi di euro e più di 8,5 miliardi di kWh di elettricità
Nella notte tra il 24 e il 25 marzo addio all’ora solare: torna infatti l’ora legale e alle 2:00 si dovranno spostare le lancette dell’orologio avanti di un’ora. L’ ora legale durerà per i prossimo sette mesi: l’ora solare verrà ripristinata infatti nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 2018.
Introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna, l’ora legale in seguito è stata adottata da molti altri Paesi. La sua invenzione si deve a Benjamin Franklin nel 1784, che aveva escogitato questo stratagemma per risparmiare energia.
Lo scorso 8 Febbraio al Parlamento europeo è stata votata una risoluzione nella quale si chiede l’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale. Gli eurodeputati nel testo hanno chiesto alla Commissione di condurre una valutazione approfondita della direttiva in materia di ora legale e, se necessario, di formulare una proposta di revisione.
Facendo riferimento alla necessità di evitare sistemi diversi di cambio orario in ciascun Paese UE, gli eurodeputati hanno anche affermato che è fondamentale mantenere un regime orario uniforme a livello di Unione.
Ora legale: quanto si risparmia in bolletta
Per effetto dello spostamento delle lancette degli orologi un’ora in avanti Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 562 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie.
Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20,62 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2018 è pari a 116 milioni di euro.
Dal 2004 al 2017, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 8 miliardi e 540 milioni di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 435 milioni di euro.
Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato da Terna è ottobre, con circa 158 milioni di kilowattora (pari a circa il 30% del totale). Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dal periodo di ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale.
Codacons: in arrivo insonnia e disturbi fisici
Torna stanotte l’ora legale, un cambiamento che, denuncia il Codacons, avrà effetti per 9 milioni di italiani, pari al 15% della popolazione.
“Lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico – spiega l’associazione –. Un recente studio condotto negli Usa ha accertato come il cambio orario produca disturbi del sonno in un bambino su due. E risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti”.
E’ stato infatti dimostrato come il passaggio da ora solare a ora legale (e viceversa) generi nei primi giorni stanchezza, apatia, nervosismo, emicranie e, in alcuni casi, addirittura stati depressivi. Non è certo un caso se in farmacia, a seguito del cambio ora solare/ora legale, si impennino puntualmente anche le vendite di prodotti contro il jetlag.
“9 milioni di italiani risentiranno del passaggio all’ora legale, senza contare i disagi per l’intera popolazione legati sia all’ora di sonno persa, sia all’aggiustamento dell’orario: aggiornamenti sistemi informatici, orari dei treni, termostati temporizzati, dvd, agende elettroniche, radiosveglie, orologi nelle auto, problemi nelle transazioni finanziarie ecc.” conclude il Codacons.