Operazione “Bad Teacher” della Polizia contro il terrorismo internazionale: l’uomo finito in manette indottrinava giovani di un’associazione culturale
Insegnava religione ai giovanissimi immigrati di seconda generazione, ma in realtà si trattava di un vero e proprio indottrinamento, finalizzato a suscitare nei giovani la loro adesione all’ Isis.
L’uomo, un 58enne cittadino italiano di origine egiziana, è stato arrestato dagli agenti delle Digos di Bari e Foggia, in collaborazione con la Direzione centrale della polizia di prevenzione.
Dovrà rispondere alle accuse di associazione terroristica Isis/Daesh e apologia della stessa associazione terroristica, aggravata dall’uso di mezzi informatici.
L’indagine, denominata “Bad teacher” (in inglese “Cattivo maestro”), è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ed ha permesso agli investigatori di ricostruire l’attività del 58enne anche mediante i messaggi dell’indagato su alcuni social network in cui, sin dal 2015, esaltava la dottrina propagandata dall’Isis e le sue azioni violente.
Durante le perquisizioni è stata trovata una grande quantità di materiale utilizzato per fare propaganda, proveniente dagli organismi ufficiali di informazione dell’ Isis, e questo particolare ha ulteriormente confermato la sua adesione al gruppo terroristico; tra il materiale sequestrato c’erano alcuni appelli di Al-Baghdadi, califfo dell’autoproclamato Stato islamico e molte immagini di bambini arruolati dall’ Isis mentre compiono azioni violente.
A tutto questo bisogna aggiungere il risultato degli accertamenti finanziari effettuati dal Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) della Guardia di finanza barese, che ha evidenziato una sproporzione tra le fonti di reddito lecite dell’arrestato e le sue entrate effettive; per questo motivo sono stati sottoposti a sequestro preventivo i conti correnti dell’uomo e la sede dell’associazione culturale “Al Dawa” di Foggia, della quale l’arrestato è presidente; proprio nei locali dell’associazione si tenevano le lezioni di “religione” ai giovanissimi da radicalizzare.
L’associazione “Al Dawa” era già conosciuta dalle Forze dell’ordine in quanto proprio al suo interno aveva trovato ospitalità il foreign fighter ceceno Bombataliev Eli, prima del suo arresto, avvenuto nel luglio 2017. Nell’ambito dell’operazione, altre tre persone sono state sottoposte a perquisizione personale e domiciliare.