Negli Stati Uniti il 55% degli specialisti ha operato al naso pazienti che volevano migliorare sui social: “Un fenomeno diffuso anche in Italia, dove sono sempre di più i “pazienti Instagram”
Nel 2017 il 55% dei chirurghi plastici ha avuto pazienti che si sono rifatti il naso per migliorare nei selfie: è il risultato di un’indagine condotta dalla AAFPRS, l’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery, che registra un trend in continua crescita (+13% rispetto al 2016).
“I numeri sono destinati a crescere ancora nei prossimi anni – dice Pierfrancesco Bove, chirurgo plastico socio della FIME (Federazione Italiana Medici Estetici) e amato sui social, con una pagina Facebook da 10mila like e un canale Instagram con quasi 30mila followers -. Tra i miei pazienti, sono sempre di più quelli che si sottopongono a rinoplastica e che lo fanno proprio perché non sono soddisfatti dell’immagine che vedono sui social network”.
In realtà, spesso i selfie restituiscono un’immagine alterata e non veritiera: lo dimostra uno studio pubblicato sempre negli Stati Uniti sulla rivista JAMA Facial Plastic Surgery: “I selfie non funzionano come specchi, ma distorcono l’immagine – afferma Bove -. Scattare foto a distanza ravvicinata, senza il bastoncino, fa sembrare il naso più largo del 30% negli uomini e del 29% nelle donne Questa spiegazione tuttavia non basta a far cambiare idea a chi ha deciso di sottoporsi a un intervento: i pazienti arrivano dal chirurgo plastico dopo aver attentamente analizzato il proprio aspetto e aver individuato con precisione quello che vogliono correggere. Fino a qualche anno fa, ero io che mostravo ai pazienti le differenze che, inevitabilmente, ci sono tra la parte destra e sinistra del viso e del corpo, oggi sono i pazienti a mostrarmi le asimmetrie. Inoltre, grazie all’utilizzo di filtri fotografici, sanno quanto potrebbe migliorare il proprio aspetto con qualche accorgimento e vogliono raggiungere quel risultato nella realtà e non solo in modo virtuale”.
I “pazienti Instagram”, come li ha ribattezzati il dottor Bove, sono giovani, “di solito sotto i 40 anni”. Per loro la chirurgia estetica non è un tabù, ma un’esperienza da condividere sui social: “Una volta chi si faceva il ritocchino lo nascondeva, oggi ci sono moltissime pazienti che si scattano una foto prima di entrare in sala operatoria o poco dopo essersi operate, con ancora i bendaggi: vogliono condividere l’esperienza e raccontare in tempo reale come è andata” dice Bove.
Il viso è la parte del corpo più gettonata per i ritocchini: “Molto richiesti sono i trattamenti per prevenire l’invecchiamento e la richiesta è sempre per risultati naturali – afferma il chirurgo plastico -. Il naso è l’intervento più gettonato perché, oltre a essere in primo piano nei selfie, richiede un intervento molto meno traumatico rispetto a qualche anno fa. Grazie alla smart rinoplastica, ho messo a punto un protocollo che abbina ottimi risultati estetici con un post operatorio rapido e indolore: si utilizza un dispositivo medico che, grazie a un campo elettromagnetico pulsato, aiuta la guarigione delle cellule danneggiate. Dopo soli 4 giorni si tolgono le medicazioni e non si usano più i tamponi, di solito molto temuti dai pazienti”.