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Combattimenti tra cani: “Pene più severe anche per gli spettatori”

unire con le stesse pene riservate agli organizzatori anche gli spettatori dei combattimenti tra cani, come previsto da una proposta di legge dell’on. Michela Vittoria Brambilla. Lo chiede Simona Bazzoni, responsabile organizzativa del Movimento animalista

Dopo l’ultimo caso di combattimenti tra cani nel Casertano l’associazione chiede un inasprimento della pena anche per gli spettatori

Punire con le stesse pene riservate agli organizzatori anche gli spettatori dei combattimenti tra cani, come previsto da una proposta di legge dell’on. Michela Vittoria Brambilla. Lo chiede Simona Bazzoni, responsabile organizzativa del Movimento animalista, commentando il caso di Kelly, la giovane pitbull ritrovata nel Casertano ai piedi di un dirupo, con il corpo ricoperto di ferite.

“Questa brutta vicenda – spiega – deve richiamare l’attenzione di tutti su un fenomeno grave e, apparentemente, in aumento: quello dei combattimenti tra cani, o tra cani ed altri animali, quasi sempre promossi dalla criminalità organizzata, che ne approfitta per realizzare grossi guadagni con un rischio relativamente basso”.

“Infatti le pene edittali previste per chiunque “promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate fra animali”, cioè la reclusione da uno a tre anni e una multa compresa fra i 50mila e i 160mila euro, non sono tali da scoraggiare i delinquenti che sfruttano in questo modo gli animali.

“Il Movimento animalista sostiene la proposta avanzata in un progetto di legge dell’on. Brambilla, appena ripresentato in Parlamento: aumentare la pena detentiva per gli organizzatori, ‘da due a quattro anni’ invece che da uno a tre anni, ed applicare la stesse sanzioni, reclusione e multa, anche chi ‘partecipa a qualsiasi titolo’ a simili spettacoli. Per stroncare questo business ripugnante bisogna innanzitutto colpire la domanda” conclude Bazzoni.

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