L’associazione dei consumatori: “Subito una circolare sui sacchetti bio o scatterà una denuncia per omissione di atti di ufficio”
Il Consiglio di Stato, rispondendo ad una richiesta di parere del Ministero della Salute, ha esteso la possibilità per i consumatori di acquistare frutta e verdura anche con sacchetti biodegradabili propri, lasciando sugli esercizi commerciali l’onere di verificarne l’idoneità.
Sulla questione, discussa da mesi, arriva ora una formale diffida al Ministero della salute da parte del Codacons affinché emetta subito la circolare sui sacchetti biodegradabili della spesa per frutta e verdura attesa da ben 4 mesi.
“L’assurdo ritardo del Ministero nel diramare la circolare in questione sta danneggiando pesantemente gli utenti e per questo, se entro pochi giorni il dicastero non provvederà a quanto richiesto, scatterà la denuncia del Codacons per omissione di atti d’ufficio” spiega il presidente Carlo Rienzi.
“Tutti i pareri degli organi di giustizia sono concordi nell’affermare che i consumatori possono portare da casa sacchettibiodegradabili per imbustare frutta e verdura nei supermercati, ma senza la circolare del Ministero non è possibile per gli utenti far valere il proprio diritto”.
“Uno stallo assurdo che genera anche situazioni di illegalità – prosegue Rienzi –. Molti supermercati addebitano il costo del sacchetto direttamente sullo scontrino nel momento in cui viene pesata la merce, anche se lo shopper non viene utilizzato, ad esempio quando si acquista un ananas o una mela sfusa apponendo lo scontrino direttamente sul frutto”.
“Ciò comporta una violazione dei diritti degli utenti e un aggravio dei costi a carico dei consumatori di cui il Ministero della salute dovrà rispondere se non emetterà l’attesa circolare sui sacchetti portati da casa” conclude il presidente Codacons.
Adoc: “Resta incertezza su controlli e tipologie di sacchetti biodegradabili”
“Siamo soddisfatti per l’estensione dei diritti dei consumatori, ora non più vincolati all’acquisto e all’uso dei sacchetti biodegradabili forniti dall’esercizio commerciale” dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc.
“Il parere del Consiglio di Stato, infatti, autorizza i consumatori ad introdurre e ad utilizzare shopper personali e alternativi, anche di carta, alle buste in plastica ultraleggera acquistabili presso l’esercizio commerciale. Una decisione che non solo rispetta il diritto dei consumatori alla libera scelta ma evidenzia come sia possibile utilizzare prodotti, come le buste di carta, che rispondono in maniera completa alle logiche di tutela ambientale”.
“Quello che non ci convince è l’onere, eccessivamente gravoso, a carico degli esercenti di verificare l’idoneità e la conformità alla legge dei sacchetti introdotti dai consumatori. In questo senso auspichiamo un nuovo intervento chiarificatore da parte del Ministero della Salute, che non solo definisca con esattezza le tipologie di shopper idonee e conformi, a vantaggio dei consumatori, ma circoscriva le modalità di controllo da parte degli esercenti, rendendolo meno gravoso” aggiunge Tascini.