L’associazione dei consumatori chiede di indagare sulle spese sostenute dalla Rai per acquistare il format, di cui deteneva già i diritti dal 1991, da Endemol
Dopo la vicenda Fabio Fazio, il cui contratto con la Rai è oggetto di rilievi da parte dell’Autorità Anticorruzione a causa di uno squilibrio tra costi e ricavi, una nuova tegola si abbatte sulla rete di Stato. Il Codacons ha deciso infatti di coinvolgere l’Anac e la Corte dei Conti anche su un’altra trasmissione, i Soliti Ignoti, game show in onda su Raiuno alle ore 20:30 dal lunedì al venerdì e prodotto da Endemol.
Al centro delle contestazioni dell’associazione dei consumatori è la natura stessa del programma, che viene acquistato come format presso Endemol nonostante la Rai deterrebbe già dal 1991 i diritti della trasmissione.
“Nel settembre del 1991, nel corso del programma La Vela d’oro, Galà per la presentazione del palinsesto Rai, il conduttore Pippo Baudo, su Raitre, illustrò le principali novità ed idee del nuovo palinsesto” scrive il Codacons.
“In tale contesto si propose l’idea, ascrivibile al sig. Gianni Ippoliti, di un quiz caratterizzato dalla natura fisiognomica, ovvero un format in cui si richiedeva al concorrente di indovinare il lavoro di una persona utilizzando esclusivamente l’osservazione. Si trattava di un primo, seppur embrionale, format di gioco a quiz basato sull’osservazione e – cosa importantissima – di produzione tutta interna alla RAI. La Rai quindi ha acquistato i diritti del format dalla società olandese Endemol, ma anni prima Gianni Ippoliti aveva ideato un format identico proprio per la Rai, che ne detiene quindi i diritti; infatti, come consuetudine in quegli anni, i diritti dei programmi creati per la Rai non appartenevano ai singoli autori ma alla società di Viale Mazzini” prosegue il Codacons.
Il Codacons ha dunque chiesto all’Autorità Anticorruzione di aprire una apposita indagine sul caso Soliti Ignoti, verificando se vi siano anomalie o squilibri sul fronte della produzione del format e dei costi sostenuti dall’azienda per un programma di cui deterrebbe già i diritti. Esposto inviato anche alla Corte dei Conti affinché accerti eventuali danni di natura erariale.
“Riteniamo infine che la Rai sia nella condizione di intentare causa e chiedere i danni a tutte quelle società che, dopo il 1991, hanno prodotto o trasmesso programmi televisivi identici ai Soliti Ignoti, proprio perché il format originale risulterebbe di proprietà dell’azienda di Viale Mazzini” conclude l’associazione.