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Lotta alle frodi online: arriva il progetto EU-OF2CEN

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Nella nuova piattaforma presentata dalla Polizia di Stato confluiranno tutte le segnalazioni provenienti da banche e Forze di polizia su transazioni sospette che avvengono in Rete

C’è una partnership di intelligence di livello internazionale alla base del progetto EU-OF2CEN, versione rinnovata e allargata a nuovi partner della piattaforma online per lo scambio in tempo reale di informazioni sulle frodi finanziarie OF2CEN (Online Fraud Cyber Centre Expert Network) presentata questa mattina a Roma in presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli.

È la Polizia postale e delle comunicazioni, che coordina il consorzio di progetto, ad aver realizzato nel 2013 la piattaforma contro il “Financial cybercrime” che, attraverso lo scambio di info sulle frodi (come phishing, CEO fraud, BEC fraud) bancarie, ha consentito nel solo 2017 di bloccare transazioni fraudolente per un totale di 22 milioni e di recuperare 900mila euro già spostati.

Del consorzio di progetto cha ha realizzato EU-OF2CEN, che è finanziato dall’Unione europea (Ue) attraverso il programma ISFP (Fondo Sicurezza interna Polizia), fanno parte le Polizie francese e quella ungherese e la Guardia Civil spagnola, il mondo universitario e della ricerca con gli atenei di Modena – Reggio Emilia e Trento, grandi realtà del settore privato – Poste Italiane, ABI Lab, Deloitte, SIA – e, come Advisor, il Centro per il contrasto al cybercrime EC3 di Europol, la Federazione bancaria europea (EBF), i gruppi bancari UniCredit e Intesa-San Paolo.

“L’apertura della partnerchip a soggetti internazionali e il lancio della nuova piattaforma per lo scambio dei dati come codici Iban, conti correnti e indirizzi IP, nasce – spiega la Polizia di Stato – dall’esigenza di innalzare il livello della prevenzione di fronte al crescere delle frodi dinanziarie, anche a livello internazionale”.

EU-OF2CEN consente la rilevazione e la gestione di “early warnings” su possibili attività dolose e l’analisi aggregata dei dati, importante sia per consentire alle banche di “settare” al meglio le proprie strategie di sicurezza informatica contro eventuali attacchi ai sistemi di home banking, sia per rendere più efficaci le indagini.

Lo scambio dei dati potenziato dalla cooperazione tra Polizie europee, Europol, banche e altri soggetti privati coinvolti permetterà di individuare con più precisione e più rapidamente il settore, il tipo di frode e i gruppi criminali responsabili, ma anche di fare prevenzione in modo più mirato grazie all’analisi dei trend.

“In termini pratici – evidenzia la Polizia – la piattaforma darà la possibilità di bloccare in anticipo o intercettare più facilmente frodi già in corso recuperando le somme, a vantaggio della sicurezza del sistema bancario e finanziario e, più in generale, di quello produttivo europeo, che è uno degli obiettivi principali di BEC (Business e-mail compromise) e CEO fraud (false e-mail dal top management dell’azienda che chiedono ai dipendenti di fare spostamenti di somme)”.

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