Coldiretti: tra le tendenze di spesa si registra una decisa svolta salutista sulle tavole degli italiani
Dopo cinque anni di segno negativo torna a crescere in maniera significativa la spesa degli italiani in alimentari e bevande (+3,2%). È quanto emerge dalle analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sui conti economico-nazionali.
Ad aumentare sono sia gli acquisti di bevande con un +4,6% (acqua imbottigliata, birra, spumanti e vino) che quelli di prodotti alimentari (+3%). Tra le tendenze di spesa si registra una decisa svolta salutista sulle tavole degli italiani dove, dopo anni di abbandono, torna prepotentemente la dieta mediterranea con un aumento record dei consumi che va dal +7% per il pesce fresco fino alla crescita del 4,3 per la frutta fresca, secondo le elaborazioni su dati Ismea.
L’attenzione verso i segmenti naturale e benessere è confermata dalla forte crescita di alimenti come la frutta secca: (+7,9%), la pasta di semola integrale (+16%) o il riso integrale che mette a segno addirittura un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
“La spesa alimentare – afferma la Coldiretti – è la principale componente del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un importante indicatore dello stato dell’economia. Il cambiamento deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione”.
Codacons: “Ancora lontani dai livelli pre-crisi”
Gli italiani invertono la rotta e nel 2017 si trasformano da “formiche” a “cicale”. Lo afferma il Codacons, commentando i numeri forniti oggi dall’Istat su consumi, risparmio e redditi.
“Negli ultimi anni le famiglie avevano dimostrato una forte tendenza al risparmio, mettendo da parte i soldi a danno dei consumi la cui crescita era estremamente contenuta” afferma il presidente Carlo Rienzi.
“Nel 2017 assistiamo invece ad una inversione di tendenza, con la spesa dei consumatori che aumenta più del reddito e va ad intaccare la propensione al risparmio, in diminuzione del -0,7% rispetto all’anno precedente” aggiunge Rienzi.
“Tuttavia i numeri diffusi oggi dall’Istat non appaiono soddisfacenti né rassicuranti, e sono ancora lontani dai livelli pre-crisi. Nel 2007, ad esempio, il potere d’acquisto delle famiglie cresceva al ritmo del +1,3% annuo contro lo 0,6% del 2017; peggio ancora per i consumi, che salgono nell’ultimo anno del +2,5% contro il +4% del 2006” conclude il presidente del Codacons.