Codacons: “Aperta su nostra denuncia. Ancora una volta lo Stato ha utilizzato soldi pubblici per salvare una società privata portata alla soglia del fallimento da una gestione scriteriata”
Il prestito ponte da 900 milioni di euro che lo Stato italiano ha concesso ad Alitalia per evitare lo stop ai voli e garantire la continuità aziendale finisce sotto la lente della Commissione europea. Bruxelles infatti ha aperto un’indagine che parte dalla convinzione che il prestito statale costituisca un aiuto di Stato alla compagnia aerea.
Per la Commissione la durata del prestito, che va da maggio 2017 fino almeno a dicembre 2018, supererebbe inoltre “la durata massima di sei mesi prevista dagli orientamenti per i prestiti di salvataggio. È compito della Commissione garantire che i prestiti che gli Stati membri concedono alle imprese siano conformi alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Verificheremo se il prestito concesso ad Alitalia è conforme a tali norme” si legge in una nota di Margrethe Vestager, commissaria UE responsabile per la concorrenza.
“Con l’indagine aperta dall’Ue sul prestito ponte da 900 milioni di euro che l’Italia ha concesso ad Alitalia, la Commissione Europea ha accolto in pieno l’esposto che abbiamo presentato lo scorso anno” afferma il Codacons.
L’associazione dei consumatori si era rivolta alle autorità comunitarie denunciando l’aiuto di Stato nei confronti della compagnia aerea e chiedendo di bloccare il prestito concesso dal Governo ad Alitalia.
“Lo scorso maggio avevamo presentato un esposto alla Commissione Ue chiedendo di non autorizzare il prestito perché lo stesso costituiva un illecito aiuto di Stato – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Oggi l’Ue ha accolto le nostre istanze decidendo di fare luce sulla vicenda attraverso una apposita indagine”.
“Ancora una volta lo Stato ha utilizzato soldi pubblici per salvare una società privata portata alla soglia del fallimento da una gestione scriteriata, costata oltre 8 miliardi di euro ai contribuenti italiani” prosegue Rienzi.
“Il prestito da 900 milioni di euro è un aiuto di Stato mascherato, avvenuto a meno di 10 anni di distanza dal precedente prestito da 300 milioni di euro concesso nel 2008 ad Alitalia poi trasformata in Cai, soldi finiti nelle casse vuote della compagnia aerea e subito volatilizzati” aggiunge.
Ora la questione del prestito ponte sarà portata dal Codacons all’attenzione del Consiglio di Stato, che dovrà decidere sia sull’appello dell’associazione contro la decisione del Tar sulla incompatibilità dei commissari Alitalia, per i quali anche l’Anac ha sollevato dubbi, sia sul possibile aiuto di Stato vietato dalla legge.