Il surriscaldamento globale si combatte con la spesa sostenibile


Coldiretti: anche il primo trimestre 2018 nella top ten dei più caldi della storia. Il decalogo a tavola per contrastare il surriscaldamento del pianeta

Ennesimo campanello di allarme per il surriscaldamento globale. Anche il primo trimestre 2018 si inserisce nella top ten degli anni più caldi. Il decalogo per la spesa sostenibile

Ennesimo campanello di allarme per il surriscaldamento globale. Dopo che gli anni dal 2015 al 2017 sono stati quelli con il primo trimestre più caldo in assoluto, anche il 2018 si inserisce nella top ten collocandosi al sesto posto. La temperatura registrata sulla superficie della Terra e degli oceani, è addirittura superiore di 0,74 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo.

È quanto afferma la Coldiretti sulla base delle rilevazioni Noaa dal 1880, dalle quali si evidenzia che il primo trimestre 2018 ha fatto registrare temperature record in Nuova Zelanda, estremo oriente Russo, Asia meridionale e Australia del Sud.

La conferma della tendenza al surriscaldamento globale viene purtroppo dal fatto che il discorso non cambia se si considerano gli anni interi con il 2017 si che è classificato al terzo posto tra gli anni più caldi sul pianeta preceduto dal 2015 e dal 2016 che è stato il più bollente.

La situazione è preoccupante anche in Italia con il 2017 al sesto posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura che è risultata di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento, a conferma delle anomalie climatiche in corso secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature da 217 anni.

Nella classifica degli anni più caldi ci sono infatti nell’ordine il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001, poi il 1994, il 2009, il 2011 e il 2000.

“Il problema del surriscaldamento globale – sostiene la Coldiretti – riguarda tutti ed è possibile contribuire anche personalmente a fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici con stili di vita più responsabili. Una attenzione che si sta imponendo sulle tavole con 4 italiani su 10 che nei loro acquisti alimentari pongono maggiore attenzione all’ambiente secondo l’indagine Coldiretti/Ixè”.

La Confederazione ha elaborato un decalogo per consumi sostenibili dal punto di vista climatico ed ambientale che consentono di ridurre la dipendenza dal petrolio e di tagliare le emissioni di gas ad effetto serra. Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, evitare di apparecchiare con piatti e bicchieri di plastica sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dalla Coldiretti. Con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno per contribuire personalmente con uno stile di vita responsabile e attento all’ambiente.

Il decalogo della Coldiretti per la spesa sostenibile

  1. Preferire l’acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti;
  2. Scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione;
  3. Ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore, come nei mercati di campagna amica della Coldiretti, per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti;
  4. Privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi come i distributori automatici di latte;
  5. Acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato;
  6. Fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa;
  7. Riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica;
  8. Ottimizzare l’energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto;
  9. Ridurre gli sprechi ottimizzando gli acquisti e riscoprendo la cucina degli avanzi per evitare che finiscano tra i rifiuti;
  10. Fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti.