Febbre di Lassa: in Nigeria salgono a 1849 i casi sospetti


Il Ministero della Salute: tra i 413 casi confermati si registrano 114 decessi

Dal 1° gennaio al 15 aprile 2018, in Nigeria sono stati segnalati 1849 casi sospetti di febbre di Lassa da 21 stati: le vittime finora sono 114.

Dal 1° gennaio al 15 aprile 2018, in Nigeria sono stati segnalati 1849 casi sospetti di febbre di Lassa da 21 stati (Abia, Adamawa, Anambra, Bauchi, Benue, Delta, Ebonyi, Edo, Ekiti, Federal Capital Territory, Gombe, Imo, Kaduna, Kogi, Lagos, Nasarawa, Ondo, Osun, Plateau, Rivers, e Taraba).

Di questi, 413 pazienti sono stati confermati per febbre di Lassa, nove sono stati classificati come probabili, 1422 sono risultati negativi e sono stati classificati come non-casi e per i cinque casi sospetti rimanenti si è in attesa dei risultati di laboratorio. Fra i 413 casi confermati e i 9 casi probabili di febbre di Lassa, sono stati segnalati 114 decessi (il tasso di mortalità per i casi confermati è il 25,4% e per i casi confermati e probabili congiuntamente è il 27%). È quanto si legge nella sezione del Ministero della Salute relativa alle “note su eventi epidemici all’estero”.

Al 15 aprile, hanno contratto l’infezione 27 operatori sanitari in sette stati (Abia, Benue, Ebonyi, Edo, Kogi, Nasarawa, e Ondo) dal 1 gennaio 2018, otto dei quali sono deceduti.

Dall’inizio dell’epidemia a gennaio 2018 alla settimana che termina il 18 febbraio, il numero di casi di febbre di Lassa segnalati settimanalmente è aumentato da 10 a 70. Da fine febbraio a inizio marzo, si è assistito a un andamento decrescente del numero di casi di febbre di Lassa segnalati settimanalmente con meno di 20 casi segnalati settimanalmente a marzo e solo cinque nuovi casi segnalati nella settimana che termina il 15 aprile 2018.

I tre stati più colpiti di Edo, Ondo e Ebonyi dispongono di unità dedicate al trattamento della febbre di Lassa e, per i casi confermati, è disponibile il trattamento con ribavirina per via endovenosa.

Centri per la gestione dei casi di febbre di Lassa sono operativi in tre stati (stati di Ebonyi, Edo, e Ondo). Gli operatori sanitari che lavorano in questi centri sono formati in misure standard di protezione e controllo delle infezioni (IPC), nell’uso dei dispositivi di protezione personale (PPE) e nella gestione dei casi. Inoltre, sui casi e sulle morti sospetti segnalati in ambito comunitario, vengono svolte indagini dalle equipe di campo ed i contatti sono sottoposti a follow-up.

Attualmente, sono operativi tre laboratori a Abuja, Irrua e Lagos che analizzano i campioni per febbre di Lassa utilizzando il test PCR. L’analisi filogenetica dei 49 virus individuati durante l’epidemia del 2018, eseguita tramite la collaborazione in corso fra l’Ospedale Didattico Specialistico di Irrua, l’Istituto Bernard Nocht di Medicina Tropicale, il Centro di Eccellenza Africano per la Genomica delle Malattie Infettive (ACEGID) e l’Università di Redeemer, ha evidenziato introduzioni multiple e indipendenti di virus diversi e di virus simili a ceppi precedentemente circolanti identificati in Nigeria.

Ciò evidenzia la diffusione dalla popolazione di roditori piuttosto che da trasmissione interumana. L’OMS continua a sostenere direttamente le attività di risposta all’epidemia, e a coordinare l’assistenza internazionale attraverso la Rete Globale di Allerta e Risposta alle Epidemie (GOARN), principalmente per quanto riguarda il rafforzamento della sorveglianza e l’indagine dei casi, il rintraccio dei contatti, il rafforzamento delle capacità diagnostiche, la gestione dei casi, le IPC e la comunicazione del rischio. Inoltre, l’OMS continua a occuparsi della standardizzazione delle linee guida relative al trattamento fra tutti i centri di trattamento e della standardizzazione delle segnalazioni e delle indagini di laboratorio.

Che cos’è la febbre di Lassa

La febbre di Lassa è una febbre emorragica acuta virale. Il virus di Lassa viene trasmesso alle persone attraverso il contatto con alimenti od oggetti domestici contaminati con urina o feci di roditori. Può inoltre verificarsi la trasmissione da persona a persona e in laboratorio, in caso di contatto non protetto con sangue o fluidi corporei. In generale il tasso di mortalità è approssimativamente l’1% (quando si considerano anche i pazienti asintomatici e con sintomatologia lieve), tuttavia può raggiungere il 20% e oltre fra i pazienti ospedalizzati con sintomatologia grave.

Il trattamento precoce con reidratazione e ribavirina migliorano le probabilità di sopravvivenza. Non esiste evidenza per sostenere il ruolo della ribavirina come trattamento profilattico post-esposizione per la febbre di Lassa, eccetto che per i contatti ad alto rischio. La febbre di Lassa è endemica in Nigeria, Liberia, Guinea e Sierra Leone e evidenza di infezione da febbre di Lassa è stata segnalata in Benin, Ghana, Mali, e Togo, e molto probabilmente esiste in altri paesi dell’Africa occidentale.

L’attuale epidemia di febbre di Lassa in Nigeria mostra un andamento decrescente del numero dei casi e dei decessi nelle ultime quattro settimane. Tale tendenza alla diminuzione va interpretata con cautela poiché i dati storici mostrano che il periodo di maggior trasmissione non è trascorso. Recentemente, il sistema di sorveglianza è stato rafforzato. Si tratta della più grande epidemia di febbre di Lassa mai segnalata in Nigeria.

L’infezione di 27 operatori sanitari evidenzia la necessità urgente di rafforzare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni in tutte le strutture sanitarie per tutti i pazienti, senza tener conto della diagnosi presuntiva.

La segnalazione di casi confermati in diverse parti del paese e alle frontiere con i paesi confinanti indicano un rischio di possibile diffusione nazionale e ai paesi confinanti. Rimane un livello di rischio moderato a livello regionale. Le attività di sanità pubblica dovrebbero essere focalizzate a rafforzare le attività in corso, inclusa la sorveglianza, il rintraccio dei contatti, gli esami di laboratorio e la gestione dei casi.

La febbre di Lassa è endemica nei paesi dell’Africa occidentale, quali Ghana, Guinea, Mali, Benin, Liberia, Sierra Leone, Togo e Nigeria.

Le raccomandazioni dell’OMS

Raccomandazioni dell’OMS La prevenzione della febbre di Lassa si basa sulla partecipazione delle comunità e sulla promozione delle condizioni igieniche per evitare che i roditori entrino nelle case. In ambiente sanitario, il personale dovrebbe sempre applicare le precauzioni standard per la prevenzione e il controllo delle infezioni quando fornisce assistenza ai pazienti, per prevenire le infezioni nosocomiali. In rare occasioni, viaggiatori provenienti da aree in cui la febbre di Lassa è endemica, esportano la malattia in altri paesi.

La diagnosi di febbre di Lassa dovrebbe essere presa in considerazione in pazienti febbrili di ritorno dall’Africa occidentale, specialmente se si sono recati in aree rurali o se sono stati ospedalizzati in paesi in cui la febbre di Lassa è endemica. Gli operatori sanitari che visitano un paziente sospetto di avere la febbre di Lassa devono immediatamente contattare gli esperti locali e nazionali per raccomandazioni, per predisporre i test di laboratorio e per usare le misure appropriate di controllo dell’infezione. Per ulteriori informazioni l’OMS ha predisposto la scheda seguente: WHO fact sheet on Lassa fever.