Afghanistan, emergenza siccità: 2 milioni a rischio malnutrizione


Il governo della Repubblica islamica ha istituito una task force di emergenza. UNICEF: “ La priorità è prevenire il deterioramento della situazione”

In Afghanistan è emergenza siccità dopo che l'inverno estremamente asciutto ha colpito 22 province e minaccia ora di avere un impatto negativo sulla vita di due milioni di persone

In Afghanistan è emergenza siccità dopo che l’inverno estremamente asciutto ha colpito 22 province e minaccia ora di avere un impatto negativo sulla vita di un milione di persone, mentre altre due milioni potrebbero sentirne gli effetti nei prossimi mesi.

“L’impatto della siccità in Afghanistan non potrebbe verificarsi in un momento peggiore, poiché i casi di malnutrizione acuta grave – malnutrizione stagionale – aumentano in media ogni anno di circa il 25% nei mesi estivi. Circa 1,6 milioni di bambini e 443.000 donne in gravidanza e allattamento soffrono di malnutrizione in tutto l’Afghanistan” spiega l’UNICEF.

L’insicurezza alimentare e il ridotto accesso all’acqua potabile stanno cominciando a far sentire i loro effetti nelle 10 province afghane più colpite, dove il 20-30% delle fonti d’acqua sarebbe arido. L’impatto sui bambini potrebbe essere devastante, dato che in queste aree esistono già alti tassi di malnutrizione. Senza cibo nutriente adeguato e acqua sicura da bere, così come per le condizioni igienico-sanitarie, la salute della popolazione non potrà che peggiorare.

“La priorità è prevenire il deterioramento della situazione, rispondendo ai bisogni dei bambini e delle famiglie nelle zone più colpite”, ha dichiarato Adele Khodr, rappresentante UNICEF in Afghanistan. “I bambini di tutto il Paese si trovano già ad affrontare numerose sfide e ora devono far fronte a quest’ultima minaccia per la loro vita”, ha aggiunto Khodr.

“Prevenire la malnutrizione è già una priorità in Afghanistan. Dobbiamo fare in modo che le famiglie abbiano accesso al cibo nutriente, all’acqua potabile e ai servizi sanitari di cui hanno bisogno. L’impatto della malnutrizione può durare per tutta la vita, e per questo è fondamentale identificare e trattare ora i casi a rischio”, ha aggiunto Khodr.

Il governo della Repubblica islamica dell’Afghanistan ha istituito una task force di emergenza siccità per coordinare e allineare la risposta in tutti i settori, tra cui istruzione, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari, sicurezza alimentare e agricoltura.

L’UNICEF e i partner del cluster nutrizione stimano che sia necessaria un’assistenza nutrizionale d’emergenza per 92.000 bambini e 8.500 donne in gravidanza e allattamento. Le stime dell’UNICEF mostrano inoltre che, tra luglio e dicembre 2018, circa 121.000 bambini gravemente malnutriti di età inferiore a cinque anni e 33.000 donne in gravidanza e allattamento potrebbero aver bisogno di servizi nutrizionali salvavita.

Il gruppo di lavoro guidato dall’UNICEF che si occupa di acqua e servizi igienico-sanitari (WASH) ha indicato che circa 875.000 persone potrebbero aver bisogno di assistenza nei prossimi 3-6 mesi. L’UNICEF e i partner stanno intensificando le loro attività per rispondere all’emergenza nutrizionale e alle esigenze per il WASH.

Si stima che 100 famiglie del distretto di Bala Murghab, a Badghis, siano state costrette a trasferirsi ad Herat per trovare un lavoro alternativo a causa del fallimento delle coltivazioni e per accedere all’acqua potabile. La situazione è ulteriormente complicata, a causa dell’escalation del conflitto che spesso si verifica in questo periodo dell’anno, che porta a un aumento degli sfollamenti e a una riduzione dell’accesso per gli operatori umanitari.

Tra le province colpite, Bagdhish, Bamyan, Daykundi, Ghor, Helmand, Kandahar, Jawzjan, Nangarhar, Nimroz, Nuristan, Takhar e Uruzgan presentano priorità critiche per quanto concerne la nutrizione, l’acqua e l’assistenza igienico-sanitaria.

In tredici province, su un totale di 34, si sono verificate meno del 30% delle precipitazioni medie annue nel periodo ottobre 2017 – fine febbraio 2018.