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Terremoto in Molise, il punto dei geologi

Forte scossa di terremoto crotone

Il Consiglio Nazionale dei Geologi: “Il terremoto di magnitudo 4.2 non ha alcuna correlazione con gli eventi sismici avvenuti nell’Italia Centrale”

“La scossa di terremoto di magnitudo 4.2 che ieri ha fatto tremare il Molise, con epicentro a un chilometro da Acquaviva di Collecroce, in provincia di Campobasso, non ha alcuna correlazione con gli eventi sismici avvenuti nell’Italia Centrale”. Ad affermarlo è Domenico Angelone del Consiglio Nazionale dei Geologi: “Il terremoto è stato avvertito in un’area che, in passato, non ha registrato rilasci di elevata energia come per le zone più interne del Molise e dell’Appennino, tant’è che la normativa più datata poneva tali aree ad un potenziale di sismicità relativamente basso”.

“Tra le opere maggiormente sensibili allo scuotimento – prosegue Angelone – c’è la diga del Liscione sul Fiume Biferno (nella foto), il cui bacino idrico ospita il lungo viadotto e i cui piloni sono per gran parte sommersi. Un’arteria stradale di notevole importanza, meritevole di particolare attenzione sia per le sue condizioni statiche sia per gli effetti indotti dal sisma, sebbene realizzata in maniera conforme alle normative dell’epoca, rivelatesi negli ultimi decenni inadeguate alle reali condizioni del territorio”.

“Inoltre – sottolinea Angelone – si ripropone ancora una volta il problema del dissesto idrogeologico poiché sono presenti, nell’area epicentrale, numerosi versanti sofferenti di fenomeni di dissesto quiescenti, facilmente riattivabili in caso di sisma”.

La sequenza sismica che ieri ha interessato il Molise era già iniziata nella notte tra sabato e domenica con scosse di magnitudo inferiore a 3, e l’area, le strutture e le infrastrutture strategiche vanno correttamente attenzionate, come è doveroso in questi casi” conclude.

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