In Campidoglio non passa la proposta di deliberazione popolare che prevedeva lo stop alle botticelle romane
Il Movimento animalista aveva invitato tutti i consiglieri capitolini a votare la proposta di deliberazione popolare n. 51/2015, oggi all’ordine del giorno, sul divieto di esercitare servizi di trasporto a trazione animale e sull’attività delle botticelle, promossa oltre tre anni fa da alcune associazioni animaliste e firmata da 10.500 cittadini romani.
Il Movimento, fondato e presieduto dall’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, già nei giorni scorsi era intervenuto sull’abolizione delle botticelle romane scagliandosi contro la sindaca di Roma Virginia Raggi e la Giunta pentastellata.
“Benché porti la firma della nostra presidente – ricorda Simona Bazzoni, responsabile organizzativa del Movimento animalista – l’unica proposta depositata in Parlamento che vieta sul territorio nazionale l’utilizzo di animali ‘per la trazione di veicoli adibiti al servizio di piazza e a servizi non di linea finalizzati al trasporto di persone’, siamo pienamente convinti che rientri nel diritto, e nel dovere, dei Comuni proteggere gli animali sul proprio territorio anche regolando le attività che potrebbero comprometterne l’integrità fisica e il benessere. I Comuni non sono obbligati ad istituire o mantenere servizi non di linea a trazione animale e gli interessi legittimi di chi già possiede una licenza si possono ben tutelare attraverso la riconversione”.
“L’assemblea capitolina – conclude Bazzoni – ha di fronte a sé un’opportunità storica. Nessuno se la lasci sfuggire. Oggi vedremo chi vuole davvero il cambiamento”.
Bocciato lo stop alle botticelle romane
L’appello del Movimento animalista è caduto però nel vuoto. L’aula del Campidoglio ha bocciato infatti la proposta.
“Il caso delle botticelle a Roma dimostra inequivocabilmente una cosa: l’unico cambiamento che riesce ai 5 Stelle è quello dei loro programmi elettorali” commenta l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista.
“L’operazione – prosegue l’ex ministro – è stata questa volta particolarmente rozza, agevolata da un ordine del giorno del Pd, votato dai 5 Stelle, su presunte ambiguità della legge regionale in materia che non consentirebbero al Comune di cancellare il servizio a trazione animale. Abbiamo assistito ad una farsa. Qualcuno, dopo due anni di giunta pentastellata, ha provato anche a scaricare la responsabilità sui parlamentari (ovviamente degli altri partiti)”.
“Solo che l’unica proposta di legge depositata in Parlamento per vietare sul territorio nazionale l’utilizzo di animali ‘per la trazione di veicoli adibiti al servizio di piazza e a servizi non di linea finalizzati al trasporto di person’ porta la mia firma (AC 24) ed è la ripresentazione, nell’identico testo, di una proposta che avevo depositato nella scorsa legislatura. Agli elettori non è stata risparmiata neanche la comica finale dei 5 Stelle che si sono astenuti, facendola cadere, sulla delibera di iniziativa popolare di cui, per tutta la seduta, hanno dichiarato di condividere i contenuti”.
Per Rinaldo Sidoli, responsabile del centro studi del Movimento animalista, “la maggioranza pentastellata, con il generoso aiuto dei portatori d’acqua Pd, ha dato uno schiaffo memorabile ai propri elettori, a tutti i cittadini che amano gli animali e in particolare ai 10.500 che, accogliendo l’invito delle associazioni, ancora una volta beffate, hanno sottoscritto la proposta di deliberazione”.