Cala il gioco d’azzardo tra i giovani e aumenta tra gli adulti secondo due nuovi studi Espad e Ipsad dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr)
Il gioco d’azzardo è un fenomeno in continua crescita in Italia, soprattutto tra gli adulti molti dei quali sono diventati giocatori “problematici”, mentre è in calo tra i giovani.
È quanto emerge da due nuovi studi Espad e Ipsad dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) secondo cui nel 2017 i giocatori-studenti nella fascia 15-19 anni sono 400mila in meno rispetto al 2014 (1,4 milioni) mentre negli ultimi 10 anni gli adulti a rischio gioco patologico sono passati dai 100.000 stimati nel 2007 (0,6%) ai 400.000 stimati nel 2017 (2,4%).
In totale sono 17 milioni gli italiani che nel 2017 hanno giocato almeno una volta d’azzardo (di cui 1 milione di studenti) contro i 10 milioni del 2014.
Secondo lo studio la quota di giovani giocatori con profilo di gioco “problematico” fa registrare una diminuzione o un assestamento nelle regioni del Nord e del Centro Italia, mentre nella macro-area Sud e isole si rilevano incrementi in Sicilia, Basilicata, Calabria, Molise e Abruzzo.
“Il gioco d’azzardo è e rimane una grave piaga del nostro paese, e troppo poco è stato fatto dalle istituzioni per tutelare i cittadini dal business dei giochi” afferma il Codacons, commentando i dati del Cnr di Pisa.
“La ricerca rivela che il gioco sarebbe calato tra i giovani, ma al tempo stesso registra una quadruplicazione dei malati da gioco d’azzardo nel nostro paese, il cui numero aumenta dai 100.000 stimati nel 2007 (0,6%) ai 400.000 nel 2017 (2,4%) – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Una vera e propria emergenza sociale destinata ad aggravarsi nei prossimi anni, considerato che il numero di italiani che hanno giocato d’azzardo almeno una volta è in costante crescita e passa dai 10 milioni del 2014 ai 17 milioni del 2017”.
“La colpa dell’esplosione del gioco d’azzardo e della ludopatia in Italia è da attribuire a sindaci e questure che autorizzano in modo indiscriminato le aperture di sale slot sul territorio, luoghi pericolosissimi che spuntano in modo selvaggio e invadono le periferie delle città attirando un numero sempre crescente di giocatori – prosegue Rienzi –. In tal senso è in arrivo una raffica di denunce del Codacons alle Procure contro le amministrazioni locali, colpevoli di alimentare il gioco e la dipendenza omettendo di limitare le aperture di sale slot, e danneggiando così la salute dei cittadini”.