Maltempo al Nord: danni ingenti per l’agricoltura


Maltempo sulle regioni settentrionali con grandine e nubifragi: alberi sradicati e serre sventrate

Maltempo sulle regioni settentrionali con grandine e nubifragi: alberi sradicati e serre sventrate secondo il monitoraggio della Coldiretti

Grandine, vento e pioggia hanno abbattuto piante, distrutto serre e danneggiato fino al 50% dei pascoli di montagna investiti dalla tempesta. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sull’ultima ondata di maltempo che si è abbattuta nel nord Italia. In Lombardia la tempesta ha investito in particolare la provincia di Bergamo dove fango e acqua hanno invaso aziende e magazzini con serre di fiori sventrate dal crollo di un albero di 30 metri sradicato dalla violenza del vento.

In Veneto una bomba d’acqua ha colpito l’alta padovana fino a Vicenza bloccando le fasi di semina dei terreni. Il ritorno del maltempo con temporali violenti, forti venti e grandinate, con la frutta pronta per la raccolta, è la peggiore calamità per i danni irreversibili che rischia di provocare nelle campagne dove dall’inizio dell’anno si contano già 400 milioni di euro di danni per il clima impazzito che ha fatto perdere un frutto su quattro.

A causa del clima impazzito del 2018, sottolinea la Coldiretti, in Italia si stima un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel Mezzogiorno e del 15% al nord e una produzione inferiore rispetto allo scorso anno tra il 10 ed il 30% per le ciliegie, ma con pezzature più grandi e di migliore qualità.

Ridotta per il maltempo anche la disponibilità delle susine mentre ci saranno circa il 20% di albicocche in meno nei frutteti in Emilia-Romagna, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Piemonte e Calabria.

Ma al nord l’arrivo di nuove precipitazioni rischia di bloccare i lavori nei campi che erano invece ripartiti negli ultimi giorni approfittando del sole che stava asciugando i terreni resi fradici dalle piogge, con la necessità di recuperare il 30% dei trapianti del pomodoro da salsa, il 25% delle semine del riso e il 15% di quelle del mais da trinciato che serve per il foraggio delle mucche.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.