Il Ministro delle Politiche agricole Centinaio: “All’Europa abbiamo ribadito la nostra contrarietà. Vogliamo tutelare olio italiano”
“Abbiamo già ribadito a Bruxelles il nostro no all’estensione delle importazioni a dazio zero di olio dalla Tunisia. Se la Commissione sta decidendo in questo senso per noi è un fatto positivo. Vigileremo. L’Italia vuole tutelare la qualità del suo prodotto, tracciato e sicuro. Già nei prossimi giorni mi attiverò con i nostri organi di controllo per intensificare le ispezioni sull’olio in arrivo dall’estero, perché anche da qui passa la difesa del vero Made in Italy. Ai consumatori dico scegliete sempre olio che in etichetta riporta l’indicazione 100% italiano”.
Lo dichiara il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, commentando l’indiscrezione che esclude l’ipotesi, circolata nelle scorse settimane, secondo cui l’Ue sarebbe stata pronta a rinnovare nel 2018 le concessioni straordinarie fatte a Tunisi con l’apertura di una quota supplementare per l’import a dazio zero di olio.
In Italia, secondo Coldiretti sulla base di un’indagine Ismea, 9 famiglie su 10 consumano olio di oliva tutti i giorni e si assiste anche a una crescita record dei consumi mondiali di olio di oliva nel mondo che in una sola generazione hanno fatto un balzo di quasi il 49% negli ultimi 25 anni.
Nel nostro Paese però, a fronte di una produzione di 370 milioni di chili, si ha un’importazione che ha superato i 500 milioni di chili con i 2/3 in arrivo dalla Spagna e un 10% dalla Tunisia.
Il rischio evidente è che prodotto straniero venga “spacciato” come italiano: infatti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte ‘miscele di oli di oliva comunitari’, ‘miscele di oli di oliva non comunitari’ o ‘miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari’ obbligatorie per legge nelle etichette.