Corruzione e reati contro la PA per realizzare il nuovo Stadio della Roma: interviene anche il Mibact. Codacons chiede al Tar del Lazio di bloccare il progetto
Il capo di gabinetto del Mibact, Tiziana Coccoluto ha richiesto al Segretariato Generale l’avvio di un procedimento ispettivo su quanto emerso dalle indagini della Procura di Roma sul progetto Nuovo Stadio della Roma.
“In considerazione di quanto emerso di recente dai provvedimenti giudiziari cautelari che hanno investito l’iter procedurale relativo al procedimento autorizzativo per la realizzazione del progetto denominato Nuovo stadio della Roma si chiede a codesto Segretariato di valutare l’opportunità di avviare una procedura ispettiva volta a verificare la linearità dell’azione di competenza degli organi periferici deputati alla tutela degli specifici interessi pubblici governati da questa amministrazione” si legge in una nota del Ministero dei Beni Culturali.
Ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato nove persone nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo. L’ipotesi dell’accusa è di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Per 6 indagati (l’imprenditore Luca Parnasi e cinque suoi collaboratori) è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per 3 gli arresti domiciliari. Si tratta dell’avvocato e presidente di Acea Luca Lanzalone, che oggi ha rassegnato le dimissioni dal vertice della società, del consigliere regionale del Lazio di Forza Italia, Adriano Palozzi, e del consigliere regionale del Lazio del Pd ed ex assessore all’Urbanistica, Michele Civita.
Codacons ricorre al Tar per bloccare il progetto
Un nuovo ricorso urgente al Tar del Lazio per bloccare subito il progetto dello Stadio della Roma a seguito delle gravi irregolarità e dei reati emersi dall’inchiesta della Procura di Roma. Lo annuncia il Codacons, che domani alle ore 12 terrà una conferenza sul caso dello Stadio assieme al Tavolo della Libera Urbanistica.
“I fatti emersi dall’indagine della magistratura aprono ora un quadro del tutto nuovo che da un lato impedisce la realizzazione dello Stadio della Roma, dall’altro apre la porta ai risarcimenti in favore dei tifosi, parte danneggiata dall’intera vicenda” spiega l’associazione.
“Per questo, in qualità di parte offesa nell’inchiesta, presenteremo un nuovo ricorso d’urgenza al Tar del Lazio chiedendo la sospensione immediata del progetto Tor di Valle che si è rivelato nient’altro che uno squallido intrigo per arricchire le tasche di pochi a danno della collettività” si legge in una nota.
Ma non è tutto perché con una istanza alla Procura di Roma il Codacons chiede di indagare tutto il Consiglio comunale e la sindaca Raggi che ha omesso, nonostante fosse obbligatorio, di far approvare dal Consiglio comunale il nuovo progetto sullo Stadio della Roma, “con la complicità e il silenzio sia dei consiglieri di maggioranza che della opposizione, i cui esponenti secondo la magistratura erano coinvolti nella colossale truffa edilizia. Con un astuto trucco, inoltre, è stato aumentata del 30% la superficie utile lorda regalata ai palazzinari” aggiunge il Codacons.
Nel corso dell’incontro di domani l’associazione presenterà anche una azione risarcitoria in favore dei tifosi della Roma, che potranno costituirsi come parte offesa e chiedere i danni ai responsabili di illeciti, in relazione alle irregolarità che saranno accertate e che hanno prodotto un danno alla squadra.